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Bat For Lashes – Lost Girls

A volte è necessario operare delle forzature per trasformare un disco in qualcosa di più interessante, facendo sbarrare gli occhi e regalando quel ghigno di soddisfazione che si ha quando finalmente si trova qualcosa che nessuno ha nominato fino a quel momento. Sarà la noia o la troppa curiosità, ma il rischio di fare un buco nell’acqua spesso fa desistere da ogni più nobile istinto investigativo.

Non con Bat For Lashes e non con Lost Girls. Per tracciare un circuito che abbia un minimo di logica umana, anche se umano è un termine che poco si addice a Natasha Khan, è necessario viaggiare attraverso le allegorie tratteggiate dall’artista anglo-pakistana in “Fur And Gold” (2006), passando per “Two Suns” (2009) e arrivando a “The Bride” (2016), tutti connessi da differenti archetipi femminili: combattenti ispirate a Giovanna d’Arco, impertinenti seduttrici, vedove ancor prima di arrivare all’altare. La poetica lirica e armonica di Bat For Lashes ha da sempre racchiuso una sorta di rituale di iniziazione non sempre immediato da interpretare.

“Lost Girls”, prendendo in prestito titolo e canovaccio della pellicola di Joel Schumacher del 1987, mette al centro Nikki Pink, adolescente infantile e passionale, combattuta se fuggire da o unirsi alla banda di teen biker che le danno la caccia. Il simbolismo veicolato dalla Khan riprende le nuove vesti dei non morti schumacheriani, ragazzine modaiole e padrone di un fascino erotico immortale, contrapponendolo alla difficoltà del passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Per far sì che il tutto suoni più che credibile, Bat For Lashes mette da parte quell’armamentario sonoro estremamente gotico che aveva caratterizzato la cifra stilistica degli album precedenti, lasciando il posto a bassi, sintetizzatori e il gated reverb delle batterie per imbastire un disco vibrante di sapori californiani e congiunture anni ’80.

Tutto inizia da dove in teoria avrebbe dovuto fermarsi, la Kids In The Dark composta per la serie “Castle Rock” di Stephen King, ma prosegue con dieci tracce tutte perfettamente all’altezza delle fantasie oscure di Bat For Lashes: le atmosfere tribali di The Hunger, i synth abbaglianti di Jasmine, le poliritmie di Feel For You, il gated reverb di So Good, l’interludio angosciante e voluttuoso di Vampires, il ritornello di Peach Sky intonato al contrario che profuma inevitabilmente delle backwords del Nano lynchiano e naturalmente lei, Natasha Khan, con una lucentezza vocale di cui purtroppo in pochi si sono accorti dal 2006 a oggi.

“Lost Girls” potrebbe trasformarsi in lungometraggio, il disco è “solo” un incidente di percorso. Che questo succeda oppure no è poco rilevante al cospetto della capacità di Bat For Lashes di concettualizzare suoni e narrazioni.

(2019, AWAL)

01 Kids In The Dark
02 The Hunger
03 Feel For You
04 Desert Man
05 Jasmine
06 Vampires
07 So Good
08 Safe Tonight
09 Peach Sky
10 Mountains

IN BREVE: 3,5/5

Catanese, studi apparentemente molto poco creativi (la Giurisprudenza in realtà dà molto spazio alla fantasia e all'invenzione). Musicopatica per passione, purtroppo non ha ereditato l'eleganza sonora del fratello musicista; in compenso pianifica scelte di vita indossando gli auricolari.