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Hayden Thorpe – Diviner

Se è (relativamente) vero che tutti noi siamo ciò che ascoltiamo, non sarà difficile tracciare le coordinate di Diviner, esordio solista di Hayden Thorpe, che segue lo scioglimento dei Wild Beasts avvenuto nel 2018. Sono tre le basi di partenza di un disco che non si limita a trasporre nero su bianco i riferimenti artistici del cantautore inglese: pianoforte, voce e un approccio minimale alla produzione di Leo Abrahams, grazie a cui “Diviner” disegna la mappa di un gusto eclettico, farcito dalle influenze di Thorpe, sia personali che artistiche. Ed è pur vero che, se lo spettro dei Talk Talk e di Mark Hollis aleggia in quasi tutte le dieci tracce del disco, altre meravigliose creature eteree si fanno strada: Kate Bush in In My Name, Tim Hecker e Jon Hopkins in Spherical Time, Peter Gabriel in Straight Lines. “Diviner” è uno splendido manifesto atto a scardinare la maledizione della solitudine: esordio solista perfettamente adatto a un ascolto solitario.

(2019, Domino)

01 Diviner
02 Straight Lines
03 Earthly Needs
04 Love Crimes
05 Stop Motion
06 In My Name
07 Anywhen
08 Human Knot
09 Spherical Time
10 Impossible Object

IN BREVE: 3,5/5

Catanese, studi apparentemente molto poco creativi (la Giurisprudenza in realtà dà molto spazio alla fantasia e all'invenzione). Musicopatica per passione, purtroppo non ha ereditato l'eleganza sonora del fratello musicista; in compenso pianifica scelte di vita indossando gli auricolari.