Home EXTRA ANNIVERSARI Fugees: 25 anni di The Score

Fugees: 25 anni di The Score

Il 1996, l’anno della mucca pazza, l’anno in cui “Il Postino” vince l’Oscar per la miglior colonna sonora. Nel 1996 i Soundgarden pubblicano il loro album d’addio alle scene e il grunge convenzionalmente muore, Tupac Shakur e Notorious B.I.G. sono ancora vivi e i Fugees cambiano forse inconsapevolmente le regole dell’hip hop.

Nonostante il clamoroso flop di “Blunted On Reality” (1993), nel 1995 Wyclef Jean, Lauryn Hill e “Pras” Michel si erano guadagnati l’attenzione delle comunità hip hop e la stima della Ruffhouse Records. Con l’anticipo “offerto” dalla casa discografica, i Fugees attrezzarono il seminterrato di proprietà dello zio di Wyclef Jean, ribattezzato “Booga Basement”, di tutto ciò che occorreva per realizzare The Score. Compiere un’analisi critica nei confronti di quest’album e sulla carriera fulminea dei Fugees è cosa abbastanza inutile, ma resta fondamentale ricordare e capire il motivo per il quale ha prodotto un cambiamento radicale nelle regole del gioco.

“The Score” scardinò l’hip hop dalle differenze di genere, con Lauryn Hill al centro della scena che improvvisa su liriche personali, politiche, sociali e fu una lotta costante contro un modello di comunicazione fatto di prepotenze e paradossi. Una sorta di paziente schizofrenico che sfrutta pungenti asserzioni metaforiche, per difendersi e per analizzare le contraddizioni di un’America che si erge a modello democratico ma che al contempo si macchia di femminicidi e di ingiuste detenzioni, di persecuzioni razziali e disparità di trattamento.

Dentro Zealots, l’astrofisica danza insieme a Mefistofele e al Presidente Kennedy, mentre Lauryn, Wyclef e Pras puntellano le armonie doo-woop di “I Only Have Eyes For You” dei The Flamingos. Family Business accenna al viaggio migratorio e giocando con le onomatopee trasforma una rivoltella nella macchina volante del musical Chitty Chitty Bang Bang. The Beast è una protesta, quella che vorrebbe strappare la comunità nera dalle mani corrotte della polizia, in una New York disastrata come Gotham City ma con la deludente scoperta di scorgere Bill Clinton dietro la maschera di Batman. Prodotta da Salaam Remi (NAS, Amy Winehouse), Fu-Gee-La è invece la rappresentazione perfetta di “The Score” e degli stessi Fugees.

Il cuore di “The Score” sono i campionamenti, ma questa, si sa, è una caratteristica abbastanza tipica del rap. La varietà dei generi presi in prestito dai Fugees permise una “seconda giovinezza” a molte tracce, Killing Me Softly With His Song di Roberta Flack, la già citata “I Only Have Eyes For You” dei The Flamingos su Zealots, “God Made Me Funky” dei The Headhunters in The Beast, i Moody Blues e la loro “Nights In White Satin” che appare in The Mask, “Fire And Rain” di James Taylor in Family Business. Fu-Gee-La cammina sul sample di “(If Loving You Is Wrong) I Don’t Want To Be Right” di Ramsey Lewis, mentre all’interno del refrain Lauryn Hill riprende  “Ooo La La La” di Teena Marie.

Ready Or Not compie un miracolo temporale, mettendo all’interno della stessa stanza Bob Marley, The Delfonics, Kurtis Blow ed Enya che a quanto pare non digerì l’elegante “furto” della sua “Boadicea”. Quasi cinquanta campioni in tutto. Possono sembrare un grosso numero ma sono nulla in proporzione alle volte in cui una traccia di “The Score” è stata a sua volta campionata. La sola Ready Or Not conta più di cinquanta samples tra cui “Hello” di Busta Rhymes feat. Chance The Rapper e “Forever Ever” a firma Bastille feat. Kate Tempest & Jay Brown, giusto per citarne un paio.

“The Score” fu il secondo e ultimo album del trio del New Jersey. Nel 1997 Lauryn Hill cristallizzerà il suo immenso talento dentro “Miseducation Of Lauryn Hill”, vincitore di cinque Grammy e primo disco hip hop ad aggiudicarsi il premio nella categoria Miglior Album, “Pras” si lancerà in “Ghetto Superstar” e Wyclef Jean darà vita a una buona produzione da solista. “The Score”, però, ha soprattutto contribuito a portare l’hip hop al successo mondiale senza scadere in grossolane operazioni commerciali, nessun album hip hop della East Coast era arrivato a tanto. La fine dei Fugees ne ha preservato l’eredità e l’integrità.

DATA D’USCITA: 13 Febbraio 1996
ETICHETTA: Ruffhouse / Columbia

Catanese, studi apparentemente molto poco creativi (la Giurisprudenza in realtà dà molto spazio alla fantasia e all'invenzione). Musicopatica per passione, purtroppo non ha ereditato l'eleganza sonora del fratello musicista; in compenso pianifica scelte di vita indossando gli auricolari.