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Buck Meek – Two Saviors

Se il 2019 è stato l’anno dei Big Thief (con due acclamatissimi – a giusto titolo – album: “U.F.O.F.” e “Two Hands”) e il 2020 quello della loro cantante in veste di solista (Adrianne Lenker con “Songs” e “Instrumentals”, anch’essi meritatamente riveriti da chi di dovere), in questo 2021 ricolmo di speranza tocca all’altra voce del gruppo di Brooklyn presentarci il suo album solista, continuando un’impressionante produzione per i newyorkesi, sia per quantità che per qualità, che continua in varie forme da diversi anni.

Rispetto all’esordio solista del 2018, certamente più crudo e più altalenante, Buck Meek in Two Saviors trova un suono più affine all’alternative country del primo Ryan Adams che all’indie folk della casa madre, e arricchisce la sua tavolozza con colori più soft dati dal fiddle, dalla pedal steel e dalle armonie dei fidi collaboratori Mat Davidson e Adam Brisbin, oltre che dall’organo del fratello Dylan.

L’atmosfera è rilassata, estiva, forse influenzata dal fatto che le registrazioni sono avvenute durante una tremenda ondata di caldo che ha investito New Orleans, dove l’album è stato registrato nel luglio dello scorso, intensissimo anno. Ed è questa atmosfera, questa voglia di serenità, pace e leggerezza che permea il disco a tratteggiare la differenza col suo predecessore: l’intensità catalizzata in alcuni momenti graffianti come “Cannonball!”, che qui viene rieducata ed ammansita (Cannonball! Pt. 2, assai meglio della prima, soprattutto nel testo).

Il talento compositivo di Meek è certamente cresciuto e lo dimostra con un uno-due da paura piazzato all’inizio dell’album: Pareidolia e Candle, quest’ultima con la Lenker come co-autrice, sono i pezzi migliori dell’album e il ritornello malinconico della seconda si candida serenamente come uno dei potenziali migliori dell’anno (“Did your eyes change? / I remember them blue / Or were they always hazel?”). Ma anche il talento interpretativo è cresciuto non poco e Meek lo mette in evidenza quasi per gioco, riproponendo Two Moons (un altro dei pezzi migliori) in una versione swingata con tanto di risate in sottofondo.

“Two Saviors” non è un capolavoro, questo no: Meek qui suona per il piacere di suonare, diverte e si diverte, la musica in esso evapora come quella di una serata alcolica sulla spiaggia, lasciando solo un piacevole ricordo.

(2021, Keeled Scales)

01 Pareidolia
02 Candle
03 Second Sight
04 Two Saviors
05 Two Moons
06 Dream Daughter
07 Ham On White
08 Cannonball! Pt. 2
09 Two Moons (Morning)
10 Pocketknife
11 Halo Light

IN BREVE: 3,5/5

Reverendo Dudeista, collezionista ossessivo compulsivo, avvocato fallito, musicista fallito. Ha vissuto cento vite, nessuna delle quali interessante. Scrive per Il Cibicida da un numero imprecisato di anni che sarebbe precisato se solo sapesse contare.