Home RECENSIONI Car Seat Headrest – Making A Door Less Open

Car Seat Headrest – Making A Door Less Open

L’indie boy Will Toledo e i suoi Car Seat Headrest sono tornati con Making A Door Less Open, il primo album con nuovo materiale dai tempi di “Teens Of Denial”, uscito nel 2016. Negli anni successivi, infatti, la band ha pubblicato l’apprezzatissimo “Twin Fantasy (Mirror To Mirror)”, ri-registrazione dell’originale del 2011, e l’album live “Commit Yourself Completely”, non rilasciando quindi inediti per molto tempo. Cosa strana data l’estrema produttività di Will che, solo nel 2010, ha tirato fuori dal cilindro ben quattro LP.

Questa volta ci troviamo davanti a una palese fusione tra i soliti CSH e 1 Trait Danger, il side project elettronico di Toledo e il batterista Andrew Katz, un’unione confermata anche dal personaggio di cui il frontman ha deciso di indossare i panni (e la maschera antigas) per l’occasione, chiamato non a caso Trait. La grande differenza di stile sta nell’uso massiccio di un’elettronica che contamina i brani, finora fondamentalmente indie rock, della band e questo è palese già nella prima traccia, Weightlifters. Si tratta di canzone scritta nel 2015 sui pensieri di un uomo ordinario, una sorta di Kevin Spacey in “American Beauty” che, come nel più ovvio dei cliché, decide di cambiare la sua insoddisfacente vita partendo dalla forma fisica:

I believe
That thoughts can change my body
It dawned on me
Your body can change your mind

Will ha ammesso di essersi lasciato ispirare dall’ondata hip hop e trap che negli ultimi anni sta dominando le classifiche e questo si percepisce eccome, soprattutto in Can’t Cool Me Down, brano accattivante, molto focalizzato sul beat, e in Hollywood, isterica (e un tantino già vista) critica nei confronti del mondo apparentemente scintillante ma pieno di lati oscuri dello showbiz, nella quale possiamo ascoltare la voce o meglio, le urla di Andrew Katz. Ma il batterista non è l’unico a cui il frontman ha ceduto il microfono in quest’album: What’s With You Lately è stata cantata e suonata con una chitarra acustica da Ethan Ives, cosa che separa stilisticamente del tutto questa canzone dalle altre.

Per quanto siano ormai lontani i tempi in cui Car Seat Headrest era il progetto solista di Will, che componeva nella sua stanza e registrava nel retro di una macchina, il ventottenne sembra comunque non riuscire ad adeguarsi al nuovo processo di produzione con cui ha a che fare da cinque anni a questa parte, da quando ha firmato un contratto con la Matador Records e ha formato una band. Il cantante, amante del DIY, ha infatti spiegato di aver sempre rivisto le sue canzoni fino al giorno stesso del loro rilascio, ma che il vinile viene prodotto molti mesi prima della pubblicazione effettiva, lasciando un periodo di stasi durante il quale non è proprio riuscito a restare con le mani in mano.

Questo ha prodotto fondamentalmente tre versioni dell’album, ognuna adattata ad un supporto – fisico o digitale che sia – diverso. Hymn, ad esempio, è presente esclusivamente in vinile, mentre nel CD e in streaming possiamo ascoltare il suo caotico e martellante remix. Al posto di Deadlines, invece, in digitale abbiamo Deadlines (Hostile) e Deadlines (Thoughtful), quest’ultima derivata da una sovrapposizione di “D R O V E MY CAR” dei 1 Trait Danger e Deadlines, ottenuta cambiando bpm e progressione di accordi. Il risultato è una canzone EDM, che ci trascina sulla pista da ballo, totalmente in trance.

La rielaborazione di alcune registrazioni e di vecchi beat ha portato anche alla creazione Famous, nella quale orecchie più attente possono sentire cantare i vecchi successi “Bodys” e “Cosmic Hero”. In questa rivoluzione elettronica MartinLife Worth Missing e There Must Be More Than Blood sono delle isole indie pop, sicuramente le tracce più familiari e gradite dai fan della prima ora che questa volta hanno storto il naso, definendo l’ultimo lavoro come il peggiore di Will.

È sempre rischioso modificare il proprio sound quando si è incastrati in un genere ben preciso, ma in realtà la band ha sperimentato riuscendo a tenere intatta la propria natura. I Car Seat Headrest si stanno muovendo in una direzione meno Toledocentrica, nonostante la maggior parte del processo creativo resti ancora nelle sue mani e questo lo si possa notare in particolare nelle atmosfere e nei testi, che mantengono lo stesso spirito cinico e ironicamente pessimistico che l’hanno sempre caratterizzato.

(2020, Matador)

01 Weightlifters
02 Can’t Cool Me Down
03 Deadlines (Hostile)
04 Hollywood
05 Hymn – Remix
06 Martin
07 Deadlines (Thoughtful)
08 What’s With You Lately
09 Life Worth Missing
10 There Must Be More Than Blood
11 Famous

IN BREVE: 4/5

Ho quasi rischiato di diventare una donna di scienza, ma l'emisfero destro del mio cervello ha sempre avuto la meglio. Quando viaggio ci sono due cose che mi mandano in bestia: non avere cibo e cuffie.