Home RECENSIONI Carol Anne McGowan – Songs From The Cellar

Carol Anne McGowan – Songs From The Cellar

Sette incantevoli nenie per chitarra e voce. Sette, lucenti candele ad illuminare un crepuscolare forziere. Sette, delicati bagliori d’urgenza dall’oscura eco dell’anima. Registrato all’interno di una cantina antica quattrocento anni nella cittadina tedesca di Oestrich-Winkel, Songs From The Cellar custodisce con grazia il sapore dei secoli, riverberato attraverso la splendida voce di Carol Anne McGowan. Un’opera scarna, spoglia, essenziale: testimonianza cristallina di un’artista raffinata. La cantautrice irlandese danza per ventinove minuti sopra le corde d’una chitarra, senza mai cadere o esitare. Ogni componimento è un’affranta ninnananna, un malinconico sorso: dal mesto lamento di Of Love sino alla dimessa speranza di I’ll Find You Again, attraverso le splendide So To The SeaThe Handmaidens Voyage, insieme apice e baratro dell’album. La densa foschia che circonda ciascun brano dona alla tela una tonalità distinta, un registro costante che cessa soltanto in parte con Old Time Radio Song. Ma è per mano della mirabile Carrigeen che il talento della McGowan torna a brillare, illuminando tenuemente ogni anfratto, ogni bottiglia di vino nascosta, ogni calice colmo d’attesa. Con la sua fragile cantilena, infine, spetta a Thé Dansant chiudere il cerchio di un ottimo, pregevole esordio: una prova elegante, disadorna, eterea, affascinante. Laddove “Songs From The Cellar” rappresenta una premessa, è più che lecito attendere con interesse il prosieguo di un racconto la cui bellezza è francamente, silenziosamente, fortunatamente innegabile.

Nota 1: E’ d’uopo segnalare la presenza del dittico “So To The Sea” – “Carrigeen” sulla piattaforma di YouTube. La visione è consigliabile non soltanto per chi volesse, anzitutto, un primo assaggio dell’opera, ma anche e soprattutto per chi ne apprezzasse la fattura.

Nota 2: L’album era originariamente disponibile in appena cinquanta copie, realizzate a mano. Una consuetudine per la piccola ma attentissima etichetta di Matt Shaw, che ne ha attualmente rilasciato una seconda edizione. Triplicando, saggiamente, il numero di stampe.

(2010, Apollolaan)

01 Of Love
02 So To The Sea
03 The Handmaidens Voyage
04 Old Time Radio Song
05 Carrigeen
06 I’ll Find You Again
07 Thé Dansant

A cura di Michele Leonardi