Home RECENSIONI Cliff Martinez – Too Old To Die Young (Original Series Soundtrack)

Cliff Martinez – Too Old To Die Young (Original Series Soundtrack)

Un film di tredici ore o, se preferite, nove film dalla durata media di novanta minuti: sicuramente non una serie tv convenzionale, quella che Amazon ha commissionato a Nicholas Winding Refn. E non poteva essere altrimenti, viste le peculiarità del visionario regista danese, che antepone una cura maniacale dell’estetica a un fluido svolgimento della trama.

Ne esce fuori un prodotto lentissimo per il piccolo schermo, ma che porta nel mondo delle serie tv una perfezione tecnica forse mai vista, per lo meno in tale quantità. In tutto ciò a svolgere un ruolo importantissimo è la soundtrack, da sempre parte del leone delle opere di Refn. La formula è sempre quella: musiche originali del più che fidato Cliff Martinez, unite a brani non originali ricercati, dalla resa sinceramente straordinaria. Martinez (già batterista di Captain Beefheart e Red Hot Chili Peppers) lavora con Refn da otto anni, dai tempi del celebre e celebrato “Drive”.

Sonorità industriali e inquietanti (che ricordano a tratti il Trent Reznor autore della colonna sonora di “The Social Network”) perfette per descrivere il lato oscuro della California, sono ampiamente presenti nella score (l’iniziale Naked Guy Murder, Why Does Damian Have A Problem With You), così come momenti più catartici, come la commovente Viggo And Dianache rimanda ai migliori Sigur Rós. Venendo ai brani non originali, mancano nell’album ufficiale i due momenti musicali topici della serie: la celeberrima “Mandy” di Barry Manilow, che accompagna due pornografi all’inseguimento di Miles Teller nel deserto, e l’irresistibile punk di “Homicide”, pezzo dei 999 ballata al diciottesimo compleanno della fidanzata di Teller.

Peccato, ma su disco non mancano alcune gemme: su tutte F.F.A. dei The Leather Nun, band industrial di culto negli anni ’80, che fa da sottofondo a un momento di festa del cartello messicano, e alcuni piacevolissimi episodi country, come I Put The Blue In Her Eyes di Frankie Miller. Una colonna sonora che fa ampiamente quello che le viene chiesto, diventando un valore aggiunto e fondamentale per la fruizione di un prodotto per pochi. Per pochi, ma buoni.

(2019, Milan)

01 Naked Guy Murder
02 Starlight Cantina
03 No Smoking Allowed Here
04 Larry Was A Family Man
05 Why Does Damian Have A Problem With You
06 Kill Me Fast And Clean
07 I Hereby Give You Yaritza
08 Mothers Favorite Skirt
09 Get Some Ice Cream
10 Jesus And The Snake
11 High Priestess Of Death
12 I’m Hunting
13 I Got Time
14 Viggo And Diana
15 Some Complications
16 Walking To The Girl In The Ground
17 I Can’t Dig Her Out
18 I’m Not Going To Hurt You
19 Death By Golf Club
20 Summassault (Julian Winding)
21 Oh La La (Goldfrapp)
22 F.F.A. (The Leather Nun)
23 I Put The Blue In Her Eyes (Frankie Miller)
24 Elvis And Marilyn (Jimmy Angel and The Jason Gutierrez 3)
25 La Alta Sacerdota de la Muerto (A Girl I Know)

IN BREVE: 3,5/5

Una malattia cronica chiamata britpop lo affligge dal lontano 1994 e non vuole guarire. Bassista fallito, ma per suonare da headliner a Glastonbury c'è tempo. Già farmacista, ha messo su la sua piccola impresa turistica. Scrive per Il Cibicida dal 2009.