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David Bowie – The Rise And Fall Of Ziggy Stardust And The Spiders From Mars (1972)

theriseandfallofziggystardustandthespidersfrommarsLe canzoni piĆ¹ presenti sulla scena mondiale, negli anni tra il 1970 ed il 1972, erano dettate da un impegno che si esplicitava sostanzialmente in due direzioni: la politica ed il sociale, a cagione dei movimenti solidali con le tematiche progressiste e le influenze cinematografiche ed artistiche presenti nella musica psichedelica. Per contrappasso alle due filiere, nonchĆ© per lā€™esasperazione nata dal fallimento dellā€™auspicata rivoluzione giovanile del ’68, prese forma un movimento artistico-musicale la cui paternitĆ  ĆØ addossata allā€™inglese Gary Glitter o, altrimenti, al leader dei T-Rex, Marc Bolan, e denominato glam-rock o glitter-rock, il rock patinato o rock con i lustrini. John Lennon lo chiamĆ², spregiativamente, ā€œrock con il rossettoā€. I musicisti che vi aderirono, gruppi come Roxy Music e cantanti solisti come Alice Cooper e lā€™ex- ragazza yĆ© yĆ© Suzi Quatro, sentirono infatti lā€™esigenza di comunicare i loro messaggi grazie allā€™espressione estetica, esibendosi su palchi come se avessero appena finito una sessione fotografica su una rivista di moda. La chiamata rivoluzionaria del rock si esplicitĆ² maggiormente nellā€™ambiguitĆ  sessuale e nel travestitismo, anzichĆ© nel virtuosismo strumentale; le atmosfere preferite erano quelle del decadentismo inglese (i ragazzi che formavano band glam si facevano chiamare ā€œdudesā€, damerini) e lā€™ambizione primaria tendeva ad un frivolo disimpegno che facesse fluttuare la passione musicale sulla superficie del confine tra ricercatezza esagerata e sublime disgusto, elementi che consentissero ai giovani seguaci di sentire che la controtendenza formale era in grado di sovvertire il sistema molto meglio dei contenuti.

In quel periodo, svanita lā€™infatuazione psichedelica, svanita anche lā€™elegante vena hippy, David Bowie cambia la permanente riccia in una corta zazzera arancione (leggenda vuole che lā€™idea sia stata copiata ad una sfilata di moda dello stilista nippo-francese Kenzo e la tintura ai capelli sia stata eseguita dalla moglie di Mick Ronson, chitarrista degli Spiders) e assume lā€™identitĆ  della rockstar aliena ed androgina, Ziggy Stardust, per cantarne le gesta in un concept-album importante, indimenticabile ed irripetibile,Ā The Rise And Fall Of Ziggy Stardust And The Spiders From Mars. Si tratta dellā€™ascesa e caduta di una creatura effimera e dei suoi sodali (impersonati da Mick Ronson, Trevor Bolder e Mick Woodmansey), interpretata e messe in scena come fosse un dramma radiofonico o uno spettacolo di varietĆ . Ed, infatti, Bowie allestƬ uno show teatrale a Londra, con balletti, mimi e scenografie sontuose, prima di partire in tour per gli Stati Uniti dā€™America, paese in cui la fortuna legata a Ziggy trovĆ² largo seguito, registrando diversi sold-out, che lasciarono fuori dal circuito addirittura Andy Warhol in persona.

Ogni rappresentazione era aperta dalle note introduttive della colonna sonora di ā€œA Clockwork Orangeā€ (tr. it. ā€œArancia Meccanicaā€), il controverso film di Stanley Kubrick, ritirato dalle sale per lungo tempo ad opera della censura inglese; anche le fotografie della copertina interna del disco, che ritraggono Bowie e i suoi musicisti in eccentrici costumi, erano in parte ispirate al film, mentre, per quanto riguarda gli scatti che effigiano David nei panni di Ziggy sulla copertina e contro-copertina del vinile, si narra una gustosa storia. Era unā€™abitudine diffusa presso i divi dei primi anni ’70 lanciare messaggi subliminali attraverso le opere rock: i fans di Bowie si domandarono il significato di alcuni oggetti rappresentati nelle immagini, attribuendo simbologie inesistenti allā€™insegna ā€œK-Westā€ che appariva sopra la testa del cantante (interpretandolo come ā€œquestā€, ossia ricerca) o alla cabina telefonica rossa in cui Bowie ĆØ chiuso sul retro di copertina. Ironicamente, nella strada in cui avvenne il servizio fotografico, Heddon Street, gli oggetti sono stati rimossi e venduti allā€™asta come cimeli della musica rock.

Con ogni ragione, ā€œZiggy Stardustā€ ĆØ considerato il disco che ha cambiato il rock, traghettandolo dagli anni ’60 ad una nuova epoca, reputato lā€™album piĆ¹ influente degli anni ’70. Per ammissione posteriore dello stesso Bowie, ā€œZiggy Stardustā€ ĆØ lā€™unico lavoro per cui lā€™artista inglese sia entrato in studio di registrazioneā€œarmato di vere e proprie canzoniā€. Trevor Bolder, che suonava il basso negli Spiders, dichiarĆ² che il gruppo eseguiva i brani in studio di registrazione sotto la regia inflessibile di David, il quale, con fare suadente e pervicace, riuscƬ anche a convincerli della necessitĆ  di indossare dei costumi di scena, portando tutti a provare abiti sgargianti nel camerino dei Trident Studios di Londra (la stessa camera in cui riposava il figlioletto Zowie con la baby-sitter). Ziggy era frutto di unā€™unione illegittima germogliata nella mente di Bowie: un miscuglio di figure carismatiche come Jimi Hendrix, Jim Morrison, Lou Reed, Mick Jagger ed il cantante pazzo e ā€œmaledettoā€ Vince Taylor, conosciuto personalmente dal suggestionabile David ed ammirato molto, prima che morisse suicida in Francia.

Per essere un disco composto da un giovane autore, ā€œZiggy Stardustā€ sembra davvero incredibile.Ā Five Years dagli iniziali delicati tocchi di batteria sviluppa un crescendo di emozioni annunciando unā€™imminente fine del mondo, annunciata e attesa perchĆ© il mondo stesso non sa dove andare: le uniche cose che si possono salvare sono amore e bellezza.Ā Soul Love, che diventĆ² presto singolo di successo, si apre a suggestioni soul, ma si ravvisano le ossessioni per lā€™astronomia, lā€™ansia di conoscere universi paralleli, percepibili, inoltre, inĀ Starman eĀ Moonage Daydream. Non si erano ancora spenti gli echi dello sbarco dellā€™uomo sulla Luna, evento che tutto il mondo, commosso e trepidante, ebbe modo di osservare in televisione. Non manca una cover,Ā It Ainā€™t Easy, originariamente di Ron Dennies, qui resa in chiave blues-gospel, che apre la strada aĀ Lady Stardust, sofisticata metafora di un artista androgino e promiscuo che canta le sueĀ ā€œcanzoni di oscuritĆ  e disgraziaā€ e che, in origine, doveva essere dedicata a Marc Bolan (il titolo doveva essere ā€œSong For Marcā€).

A proposito del nome Stardust, non ĆØ un mistero, oggigiorno, che sia stato mutuato da quello dello sfigatissimo cantante Legendary Stardust Cowboy, ovvero il bluesman americano Norman Carl Odom. Bowie spiegĆ² cosƬ la promiscuitĆ  che il pregiudizio sociale gli rimproverava di trasmettere ai giovani suoi ammiratori:Ā “Suppongo che molti di loro siano confusi come lo sono io” ā€“ dichiarĆ² in unā€™intervista avvenuta dopo uno show ā€“Ā “Io li consolo nella loro confusione. Ho smesso di analizzare la cosa. Catalogare la confusione ĆØ corteggiare il suicidio. La mia natura sessuale ĆØ irrilevante, sono un attore, interpreto ruoli, frammenti di me stesso. Fuori dal palco sono un robot. Sul palco raggiungo l’emozione. Probabilmente ĆØ per questo che preferisco essere Ziggy all’essere David”. Mentre si puĆ² riconoscere il tema portante dellā€™album nel branoĀ Hang On To Yourself, che anticipa un ritmo accelerato proto-punk (al punto che, pochi anni dopo, i Sex Pistols dichiararono che rappresentĆ² lā€™ispirazione per ā€œGod Save The Queenā€),Ā Ziggy Stardust ĆØ, invece, il brano autobiografico, il manifesto delle intenzioni dellā€™artista e della sua band. A seguito della serie di sfilate, avvenute per le strade di New York nel 1971, di femministe scese in piazza per i diritti della paritĆ  sessuale, la reazione disimpegnata e glamour di Bowie si evidenzia inĀ Suffragette City, descrizione di una breve visita in un bordello spaziale: dal vivo, Bowie e Ronson mimavano un amplesso virtuale, allorchĆ© eseguivano la canzone e Ziggy, – inutile dirlo -, interpretava la ā€œsuffragettaā€.

Lā€™album trova una conclusione logica e malinconica nel suicidio artistico dellā€™alieno personaggio, descritto inĀ Rockā€™nā€™Roll Suicide, una canzone da assaporare come lā€™ultima sigaretta di un condannato, prima di darsi in pasto al pubblico: il pubblico, infatti, verso il quale il cantante tende idealmente le mani con gesto melodrammatico, prima di abbandonarlo (ā€œDammi le tue mani, perchĆ© sei meravigliosoā€), ĆØ il vero ed unico amante di Ziggy. La narrazione per parole e musica si esaurisce in se stessa. La ā€œmorteā€ artistica dellā€™extraterrestre avvenne il 3 luglio 1973, a Londra, in un teatro da 3500 posti; Bowie annunciĆ² addirittura una sorta di necrologio:Ā ā€œQuesto show rimarrĆ  come il piĆ¹ lungo nella nostra memoria, non solo perchĆ© ĆØ la fine del tour, ma perchĆ© ĆØ l’ultimo show che faremoā€. Una dichiarazione del genere gettĆ² i fan nello sconforto e convinse la stampa del ritiro definitivo di Bowie dalle scene, ma il periodo era troppo fervido di idee per rinunciare ad ogni possibile sviluppo. Quello che lā€™artista aveva in mente non poteva essere rivelato prima del dovuto.

Nota: una versione rimasterizzata su compact disc contiene 5 tracce bonus:Ā John Iā€™m Only Dancing eĀ Velvet Goldmine, lā€™ineditaĀ Sweet Head, piĆ¹ i demo diĀ Ziggy Stardust eĀ Lady Stardust.

(1972, RCA)

01 Five Years
02 Soul Love
03 Moonage Daydream
04 Starman
05 It Ainā€™t Easy
06 Lady Stardust
07 Star
08 Hang On To Yourself
09 Ziggy Stardust
10 Suffragette City
11 Rockā€™nā€™Roll Suicide