Home RECENSIONI Dawes – All Your Favorite Bands

Dawes – All Your Favorite Bands

allyourfavoritebandsNonostante suonino in largo e lungo e in ogni dove, i californiani Dawes – dopo anche una nutrita produzione di album – non riescono ad imporsi oltre gli steccati di madre patria, e sì che poi fanno bella musica disegnando atmosfere sognanti e da viaggio mentale, ma nulla da fare, è come se rimanessero eternamente al palo della “prima volta”, con il loro caldo suono anni ‘70 fatto di ballate, polveri e colori sabbiosi “poco ripuliti” che sono il loro segno caratteristico, la loro impronta stilistica.

Con l’ausilio in fase di registrazione del musicista e starlet del neo folk americano David Rawlings, All Your Favorite Bands – questo il titolo del nuovo lavoro degli americani – procede spedito in quei fermo immagine trasognanti pieni di visioni western e tralicci di luci melodiche, tra Fleetwood Mac in Don’t Send Me Away e To Be Completely Honest e Counting Crows in Things Happen, la title track e Waiting For Your Call, una tracklist che sprizza una certa energia senza mai farla vedere o intuire, un insieme di rilassante e benevole ascolto che lascia l’immaginazione correre e correre senza limiti, senza nessuna dogana mentale.

Non tutto brilla come dovrebbe e non si nasconde, specie nel transito stereo di Right On Time e nela finale Now That It’s Too Late, Maria, un soul tirato nel pop che increspa senza possibilità di “redenzione” il sipario del disco. Certo non un’estasi sonora, ma una buona “americanata”, quella sì.

(2015, HUB)

01 Things Happen
02 Somewhere Along The Way
03 Don’t Send Me Away
04 All Your Favorite Bands
05 I Can’t Think About It Now
06 To Be Completely Honest
07 Waiting For Your Call
08 Right On Time
09 Now That It’s Too Late, Maria

IN BREVE: 3/5

Giornalista e critico musicale da tempo, vivo nella musica per la musica, scrivo di suoni, sogni e segni per impaginare gli sforzi di chi dai sistemi sonori e dalle alchimie delle parole ne vuole tirare fuori il ritmo vitale dell’anima.