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Jimmy Eat World – Integrity Blues

integritybluesAll’inizio del nuovo millennio alcune band (vengono subito in mente Snow Patrol e Jimmy Eat World) avevano dimostrato come si potesse fare grande musica seguendo le linee più convenzionali del pop rock mainstream, a patto ovviamente di avere un’ispirazione che viaggiasse a pieni giri.

Se la band nordirlandese, album dopo album, ha abbassato in modo inesorabile e tutto sommato rapido il proprio standard qualitativo in modo sconsolante, per i Jimmy Eat World va fatto un discorso differente: è vero che sono lontani i fasti di inizio carriera culminati con l’ottimo “Bleed American” e una stupefacente cover della “Firestarter” dei Prodigy, ma nel tempo la band dell’Arizona ha pubblicato degli album che hanno sempre meritato interesse, fosse solo per quella manciata di canzoni eccellenti che il buon Jim Adkins è sempre riuscito a ficcare in ogni disco.

In questo Integrity Blues a distinguersi in positivo sono i tre singoli: You With Me, Sure And Certain e You Are Free, che rappresentano al meglio la musica dei Jimmy Eat World, fatta di un pop rock gentile anche quando vira verso il punk, ma non per questo banale. Il resto del disco, nonostante la band provi un po’ a variare il canovaccio stilistico (vedi Pass The Baby o la title track), scivola via senza particolari sussulti (eccetto l’ottima Through) ma la sufficienza piena è assolutamente meritata: per una formazione con ormai vent’anni di carriera alle spalle va tutto sommato bene così.

L’aspetto negativo, sebbene a corollario, è invece costituito dal fatto che i Jimmy Eat World hanno per l’ennesima volta ignorato il nostro Paese per il nuovo tour che in questi giorni sta sbarcando in Europa (Gran Bretagna, Irlanda, Germania e Svizzera le nazioni prescelte): se tantissime band americane bypassano sistematicamente l’Italia dev’esserci evidentemente un gran problema organizzativo (più che economico, il pubblico ci sarebbe pure) alla base. Peccato.

(2016, Exotic Location / RCA)

01 You With Me
02 Sure And Certain
03 It Matters
04 Pretty Grids
05 Pass The Baby
06 Get Right
07 You Are Free
08 The End Is Beautiful
09 Through
10 Integrity Blues
11 Pol Rogers

IN BREVE: 3/5

Una malattia cronica chiamata britpop lo affligge dal lontano 1994 e non vuole guarire. Bassista fallito, ma per suonare da headliner a Glastonbury c'è tempo. Già farmacista, ha messo su la sua piccola impresa turistica. Scrive per Il Cibicida dal 2009.