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KEN Mode – Success

successCasinaro, barbaramente glorioso, il veleno che scorre nei solchi di Success dei canadesi di Winnipeg KEN Mode, una solida realtà che si trascina idee molto chiare, che l’hardcore di stampo noisy 90ntiano – quello vero – è ancora pericoloso.

I fratelli Matthewson (Shane alla batteria e Jesse a chitarra/voce) sono al comando di una formazione claustrofobica che suona e demolisce ogni cosa accostabile a melodia. Mitragliate chitarristiche, ritmi ossessi e una voce laida e latrante sono prerogativa e vezzo di un disco forzoso che si impone magnificamente e liscia layers che altrove non sono tenuti in considerazione. Ombre minacciose di Jesus Lizard e Monsieur Steve Albini si aggirano circospette nella tracklist, dando quel tocco destroyer all’ammasso di jack e pedaliere che vomitano lava elettrica ogni secondo.

Nulla di banale o derivativo, una valanga di impeti incontrollabili in I Just Liked Fire, il pogo invalidante innescato da A Passive Disaster, il doom recalcitrante di The Owl…, lontani Bitch Magnet che colonizzano l’abrasione di Dead Actors o la corrazzata punk di These Tight Jeans, tutte ferite aperte e gocciolanti che i KEN Mode mostrano con compiacimento e orgoglio. Da tenere sott’occhio.

(2015, Season Of Mist)

01 Blessed
02 These Tight Jeans
03 The Owl…
04 I Just Liked Fire
05 Management Control
06 A Passive Disaster
07 Failing At Fun Since 1981
08 A Catalog Of Small Disappointments
09 Dead Actors

IN BREVE: 3/5

Giornalista e critico musicale da tempo, vivo nella musica per la musica, scrivo di suoni, sogni e segni per impaginare gli sforzi di chi dai sistemi sonori e dalle alchimie delle parole ne vuole tirare fuori il ritmo vitale dell’anima.