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King Tuff – Smalltown Stardust

A dispetto di quello che leggerete altrove, la direzione musicale di Kyle Thomas in arte King Tuff non è mai stata particolarmente uniforme, anzi, l’artista del Vermont ha spesso sgambettato nelle vaste praterie del rock con intelligenza, toccando diverse tematiche sonore e rendendo ogni album peculiare all’orecchio attento. Quindi va da sé che, avendo prestato attenzione, questa virata un po’ folk, un po’ beatlesiana, non è poi così sorprendente come viene dipinta. Registrato tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 insieme alla coinquilina Sasami, artista altrettanto dotata e fondamentale nell’equilibrio bucolico dell’album, scrive un’ode alla sua terra d’origine (la “small town” del titolo) e lo fa in maniera (volutamente?) citazionistica, tra Beatles, Wings e Fleetwood Mac fino ad arrivare a diventare la reincarnazione del Marc Bolan più folk (The Bandits Of The Blue Sky e soprattutto Portrait Of God). Si perde un po’ dopo la metà, ma “Smalltown Stardust” è un ennesimo tassello gradevole nella carriera di King Tuff.

— 2023 | Sub Pop —

IN BREVE: 3,5/5

Reverendo Dudeista, collezionista ossessivo compulsivo, avvocato fallito, musicista fallito. Ha vissuto cento vite, nessuna delle quali interessante. Scrive per Il Cibicida da un numero imprecisato di anni che sarebbe precisato se solo sapesse contare.