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Mick Jenkins – The Healing Component

thehealingcomponentProsegue la trilogia di Mick Jenkins, dopo “Wave[s]” e “The Water[s]” è ora il turno del primo full lenght The Healing Components. Il rapper rientra nella sfera della nuova scuola di Chicago per la quale, insieme ad alcuni concittadini tra cui Chance The Rapper, NoName e Donnie Trumpet, ha come missione sensibilizzare l’audience su diverse tematiche attraverso la propria musica. Tutto ciò creando varie fusioni del rap con il neo soul, il jazz e il gospel.

In “The Water[s]” l’acqua era vissuta come metafora di elemento essenziale della vita in grado di far rinsavire le persone dalle costrizioni della società e far raggiungere loro la verità. In “Wave[s]”, invece, questo compito era attribuito all’amore inteso in ogni sua forma, mentre in questo “The Healing Components” lo stesso concetto viene ulteriormente analizzato.

La title track inizia con una conversazione tra Mick e la sorella in cui viene espresso il concetto cardine di tutto l’album, un brano che riassume perfettamente lo stile che troviamo negli altri due progetti. Spread Love beneficia della produzione di Sango, l’amore in questo caso è riservato alla sua città, in particolare al quartiere di origine Southside, rinomato per diversi episodi di violenza: ”Southside ’round 91st and Cottage Grove I done seen a lot of failure, still I found myself a lot of goals”, quindi un invito a spargere amore anche se il passato e i presupposti porterebbero solamente a un crescendo di continuo odio.

Il tocco inconfondibile di Kaytranada nella produzione di Communicate fa uscire il rapper dalla sua comfort zone, trovando solo in rari casi altri tentativi più dance e accattivanti. In Drowning lo strumentale lento e cadenzato dei BADBADNOTGOOD crea, insieme alla voce a tratti sussurata del rapper, una delle performance migliori di tutto l’album. Mick ci riporta nel periodo dello schiavitù e anche con l’aiuto del visual ci si rende conto del chiaro riferimento a Eric Garner e alle ultime parole sussurrate, per l’appunto, dal giovane afroamericano: “I can’t breath”.

Preso come album decontestualizzato, “The Healing Component” non fa altro che comprovare le indubbie capacità di Jenkins, palesando all’ascoltatore come il livello sia sopra la media, grazie al tentativo di riportare in auge concetti semplici come l’amore, troppo spesso dimenticati. Considerato all’interno di un percorso formativo e come chiusura di un cerchio, invece, l’album perde di originalità andando a indagare ulteriormente su concetti e metafore (amore come l’acqua, vera essenza della natura) che erano già stati espressi egregiamente.

(2016, Free Nation / Cinematic)

01 The Healing Component
02 Spread Love
03 Daniel’s Bloom
04 Strange Love
05 This Type Love?
06 Drowning (feat. BADBADNOTGOOD)
07 As Seen In Bethsaida (feat. theMIND)
08 Communicate (feat. Ravyn Lenae)
09 Plugged
10 1000 Xans (feat. theMIND)
11 Prosperity (feat. theMIND)
12 Fall Through
13 Love, Robert Horry (feat. J-Stock)
14 Angles (feat. Noname & Xavier Omar)
15 Fucked Up Outro (feat. Michael Anthony)

IN BREVE: 3,5/5

Consulente ed ingegnere, ma prima ancora “music addicted”. Da sempre con sottofondo musicale a far da colonna sonora della mia vita.