Home RECENSIONI Motorpsycho – The Crucible

Motorpsycho – The Crucible

Interessante lavoro dei norvegesi Motorpsycho, tra le band più prolifiche del panorama rock internazionale, usciti con un LP composto di sole tre tracce che parte subito col piede sull’acceleratore con il primo brano Psychotzar, per poi tirare il freno a mano dando vita a una vera suite prog: chitarre e tastiere si alternano creando un phatos drammatico ma sontuoso.

Lux Aeterna, la più riuscita del tris, rimanda ad atmosfere bucoliche: cantata a due voci, prevale la strumentazione acustica, il tutto arricchito dalla presenza dei fiati. Il finale spiazza, destabilizzando il contesto sonoro con una jam session di “zappiana” memoria. Il cerchio si chiude con The Crucible (oltre venti minuti di durata), pezzo tipicamente “crimsoniano”: qui il sound è dilatato fino all’assuefazione, chitarre elettriche e acustiche si fondono così fino a sembrare un unico strumento. Dopo una prima parte strumentale e di matrice progressiva, la seconda parte prende una deriva hard rock, di ispirazione sabbathiana, mentre la coda finale ci regala un assolo memorabile del chitarrista Hans Magnus Ryan.

In questo nuovo album i Motorpsycho si divertono producendo un disco in parte sperimentale, con un chiaro richiamo (più che in passato) alla musica progressive degli anni Settanta e con alcune similitudini che li fanno accostare ai grandi King Crimson. Musicale globale.

(2019, Stickman)

01 Psychotzar
02 Lux Aeterna
03 The Crucible

IN BREVE: 4/5

Vive a Reggio Calabria. Dopo anni passati fuori per lavoro, è ritornato nella sua città. Blogger, appassionato di fotografia, musica e cinema. Presidente dell'associazione culturale Fahrenheit 451. Redattore del magazine Suddiario. Ascolta prevalentemente rock, in tutte le sue declinazioni, post punk, dark wave, dream pop, post rock, senza disdegnare qualche incursione jazz.