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Nai Harvest – Hairball

hairballIl duo inglese dei Nai Harvest appartiene a quella schizofrenia di giovani artisti sbocciati sopra le rimembranze e i cocci di bottiglia del punk 70ntiano, quelle belle nevrosi che davanti mostrano pulite facce nerdy alla Coxon, poi manifestano tutta la loro intemperanza urbana stile Sex Pistols moderni sopra pedaliere e distorsori infuocati, senza disdegnare qualche melodia quadrata sempre buona per eventuali palinsesti radiofonici alternativi.

Quella “doppia personalità” che Ben Thompson a voce/chitarra e Lew Currie alla batteria dimostrano e rilasciano in Hairball, dieci tracce di un indie-punk e power pop che fanno saltare in aria malumori e musi lunghi, una di quelle matasse elettriche mid adolescenti (mica tanto) che subito si impadroniscono di tutto, testa in primis; un nucleo “quadrangolare” dove il ruolo centrale è un effetto potenza-dolciastra energica e ben tornita, costruita su ritornelli, hooks, chitarre e ritmi pulsanti e “gioventù bruciata” da vendere.

Ovviamente stage diving e pogo a go-go, salti a velocità a mille e sudori a catena in Sick On My heart, All The time e Melanie, un minuto di rilassamento pensieroso in Ocean Of Madness, e di nuovo nei vortici amperici di Gimme Gimme e della title track che, nella loro urticante elettricità, chiudono il cerchio di un album che rimette in sesto acuto un genere che difficilmente (mai) si arrenderà al tempo tiranno. Dieci e lode!

(2015, Topshelf)

01 Spin
02 Sick On My Heart
03 All The Time
04 Drinking Bleach
05 Melanie
06 Buttercups
07 Ocean Of Madness
08 Dive In
09 Gimme Gimme
10 Hairball

IN BREVE: 4/5

Giornalista e critico musicale da tempo, vivo nella musica per la musica, scrivo di suoni, sogni e segni per impaginare gli sforzi di chi dai sistemi sonori e dalle alchimie delle parole ne vuole tirare fuori il ritmo vitale dell’anima.