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No Joy – More Faithful

morefaithfulPer i precedenti “Ghost Blonde” e “Wait To Pleasure”, i critici musicali di mezzo mondo spendevano parole d’elogio verso le canadesi No Joy, una delle rivelazioni più eclatanti dell’underground internazionale, e loro gonfie di ego artistico tornano col nuovo More Faithfull, bel disco ma che si ferma sulla linea gotica – appunto – dei precedenti, magari leggermente meno scuro, più limato negli arrangiamenti e sempre in compagnia di santità protettrici quali My Bloody Valentine, Jesus And Mary Chain, Lush e così via.

Un disco che sogna, si disillude e dà del tu a uno shoegaze/pop noise, ora striato ora in vena di vita, che alla risulta finale dà anche piccole soddisfazioni d’ascolto, anche se ci si aspettava qualche cosina in più, diciamo anche molto.

Laura Lloyd e Jasmine White-Gluz si attorcigliano comunque a piacevoli intuizioni ed eleganti retrogusti, per la gioia degli amanti di un certo pop stratificato, undici brani con accordi minimalisti ed infusioni waveing che fondono un gorgoglio stilistico che mantiene una certa accessibilità a tutti. Le onde tenui di Everything New e Moon In My Mouth, l’atmosfera orientale che ciondola in Burial In Twos, il noise che circonda Chalk Snake e la ballata slegata Judith, assicurano un gioco sonoro di tutto rispetto e che si lascia ascoltare con piacere.

Rimane però lo stato di “fermo artistico” in cui le No Joy giacciono, speriamo in una ripresa a breve, favorevole a soluzioni pure più ardite, per il momento si gustano ancora bene.

(2015, Mexican Summer)

01 Remember Nothing
02 Everything New
03 Hollywood Teeth
04 Moon In My Mouth
05 Burial In Twos
06 Corpo Daemon
07 Bolas
08 Chalk Snake
09 Rude Films
10 I Am An Eye Machine
11 Judith

IN BREVE: 3/5

Giornalista e critico musicale da tempo, vivo nella musica per la musica, scrivo di suoni, sogni e segni per impaginare gli sforzi di chi dai sistemi sonori e dalle alchimie delle parole ne vuole tirare fuori il ritmo vitale dell’anima.