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Padna – Alku Toinen

alkutoinenChi l’avrebbe mai detto che dalla trafficatissima Brooklyn, regno di urbanità chiassosa e bailamme a catena, venisse fuori un gioiellino metafisico come questo Alku Toinen del “manipolatore delle stratificazioni emozionali” Padna al secolo Nat Hawks? Crediamo nessuno, anche perché di navigatori sonico/ambientali se ne sta praticamente perdendo qualsiasi traccia e quando ce ne capita uno a tiro, l’aggancio è d’obbligo.

Sette tracce che si ascoltano come se si stessero rivivendo sette vite, un disco multistrato immerso in una tristezza senza corpo, suoni, esistenzialismo, glitch sensoriali, rumori e vezzi e quella profondità mid-spirituale che spinge Padna a carotare una ricerca interiore profonda, e lui lo fa indagando in un’elettronica ridotta all’osso e nelle nebbie di una panoramica d’ambiente ovattata, ed è qui che trova la sua essenza primaria, la propria energia algida e asessuata.

Disco da ascoltare con cuffiette, a occhi chiusi e loud a palla, dopodiché il viaggio atmosferico di Padna innesta la sua marcia indolente, un trip mantrico urbano che (andando a random) nelle scie umettate di Horse (As Sung By Fae Jur), tra gli schiribizzi lievi di chitarra riverberata di Praire Pine o nella trascendentalità nirvanica di River Divination/Murmured Parting ha i sui punti fermi di eccellenza. Piccolo gioiello inafferrabile. Consigliatissimo!

(2015, Aagoo / Rev. Lab.)

01 Horse (As Sung By Fae Jur)
02 Wolhee
03 Praire Pine
04 River Divination/Murmured Parting
05 Threatening Weather
06 Pinao
07 China

IN BREVE: 3/5

Giornalista e critico musicale da tempo, vivo nella musica per la musica, scrivo di suoni, sogni e segni per impaginare gli sforzi di chi dai sistemi sonori e dalle alchimie delle parole ne vuole tirare fuori il ritmo vitale dell’anima.