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Steve Mason – Meet The Humans

meetthehumansFra atmosfere gigionesche, un pop apprezzabile nella misura dell’intrattenimento e zero assoluto di proclami “politics”, si rifà vivo Steve Mason, ex leader della Beta Band, con un disco a metà. Nel senso che l’aver abbandonato certe velleità faceva credere in una svolta più considerevole, mentre questo Meet The Humans – undici tracce rilasciate per la Domino Recording – è, sì, piacevole ma una spanna sotto dal gridare a un qualcosa di grande.

Disco dalle mire diversificate che traggono in inganno orecchie e sensazioni, forse troppo allargato a tutto, troppo impersonale e nudo di una linea estetica ponderante, di carattere. L’artista scozzese mette in giostra un apparato sonoro che sembra frutto di un vicinissimo vuoto creativo, una oscillazione rischiosa in cui Mason sembra caduto di peso: basta ascoltare la rievocazione bowieana di Like Water, il flop clamorosamente house che batte in Words In My Head o la debolissima ballata Alive per sancire, rubricare, un lavoro di semplice ascolto e al minimo sindacale delle emozioni.

Qualcosa tira su il folk sognante di Through My Window o il vezzo radiofonico di Planet Sizes, ma sono solo dettagli che non riescono a bilanciare con tutto il resto. Avanti un altro!

(2016, Domino)

01 Water Bored
02 Alive
03 Alright
04 Another Day
05 Run Away
06 To A Door
07 Hardly Go Through
08 Through My Window
09 Planet Sizes
10 Like Water
11 Words In My Head

IN BREVE: 3/5

Giornalista e critico musicale da tempo, vivo nella musica per la musica, scrivo di suoni, sogni e segni per impaginare gli sforzi di chi dai sistemi sonori e dalle alchimie delle parole ne vuole tirare fuori il ritmo vitale dell’anima.