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The Mysterines – Reeling

Life’s A Bitch (But I Like It So Much), è così che si annuncia Reeling, l’album di debutto dei The Mysterines. Un titolo che è tutto dire e che ben anticipa l’attitudine di questi giovani. I The Mysterines nascono a Liverpool dall’allora teenager Lia Metcalfe, accompagnata da Callum Thompson alla chitarra, George Favager alle quattro corde e da Paul Crilly alla batteria. Non che sia passato molto tempo, anzi, ma non fatevi ingannare dalla giovane età: “Reeling” è un album di debutto più consapevole di diversi, altri album usciti dalla stessa scena indipendente.

L’opener è una dichiarazione di intenti di ciò che si andrà ad ascoltare, dell’identità personale della band, dell’energia che travolge la voce di Lia, la chitarra rumorosa e la batteria imponente, incuranti delle tendenze del pop leggero cui troppo spesso si cerca di attingere. Hung Up parte ed è impossibile non essere catturati completamente dalla voce intensa che si allinea già a quella delle grandi frontwomen, portandosi dietro la tradizione del migliore alternative anni Novanta a cui si ridà nuova linfa vitale. Si parla di temi quali l’amore, molto spesso intrecciato al dolore; l’autodistruzione, la confusione, un turbinio di emozioni che sembra essere racchiuso nel titolo “Reeling”, “vacillando”. Sia nei testi delle tracce che nella loro realizzazione emerge un’urgenza espressiva ben chiara, il primo input principale per un gruppo così giovane e così determinato a conquistare presto un proprio spazio nella nuova scena britannica, nella scena degli anni Venti del Duemila (sì, fa quasi impressione dirlo).

La title track si presenta in maniera più introspettiva e si trascina in un ritornello sempre più concitato. Alla decisa Old Friends / Die Hard segue Dangerous, singolo dal ritornello più radiofonico ma pur sempre dal profumo vintage. On The Run e Under Your Skin continuano a rivelare una leader capace di guidare e farsi protagonista, senza tuttavia dimenticare né far “sfigurare” la strumentale. The Bad Thing ribadisce l’atmosfera pienamente grunge che sorprendentemente contraddistingue il disco; sorprendentemente (in senso positivo) perché, nonostante le premesse, non pensavo potesse costituire la linea principale del loro esordio. In My Head è una delle canzoni già conosciute dai primi fan della band: rilasciata per la prima volta come singolo nell’estate del 2021, aveva permesso loro di muovere i primi passi anche nella programmazione delle radio.

Le qualità sono continuamente riproposte e confermate nelle sue diverse sfumature di una stessa sonorità, come si nota in Means To Bleed e All These Things. È un album che non stanca, che dimostra con forza la sua identità, che vuole farsi sentire e farsi riconoscere da un pubblico nuovo e, allo stesso tempo, compiacente con uno appassionato di altri tempi, dal suono che si svia dalla corrente mainstream e allo stesso tempo si inserisce con passione nelle classifiche moderne. Un’unione che personalmente apprezzo molto che confluisce in un disco che riascolterò più volte nel corso dell’anno.

Lo “sfogo” acustico di Still Call You Home precede la traccia finale: The Confession Song vede la partecipazione di Matt Thomson, cantante dei The Amazons, come seconda voce, accompagnando Lia nella giusta chiusura di un percorso sinceramente più maturo rispetto alle mie aspettative, che rende “Reeling” un’ottima presentazione, che urla a gran voce la volontà di non passare inosservati. L’energia è sicuramente una qualità che non manca all’album, né ai loro live, come ho potuto constatare nel 2019 (proprio in apertura ai The Amazons) dove, seppur nella durata limitata del set da band di supporto, i The Mysterines avevano saputo dimostrare il proprio valore e, soprattutto, il proprio potenziale, che da adesso in avanti non può far altro che crescere.

(2022, Fiction)

01 Life’s A Bitch (But I Like It So Much)
02 Hung Up
03 Reeling
04 Old Friends / Die Hard
05 Dangerous
06 On The Run
07 Under Your Skin
08 The Bad Thing
09 In My Head
10 Means To Bleed
11 All These Things
12 Still Call You Home
13 The Confession Song

IN BREVE: 4/5