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Thundercat – It Is What It Is

Verso la metà degli anni ’90, quando fu inventato il formato di compressione audio che rimane tuttora il più popolare al mondo – l’mp3, per chi avesse vissuto su Marte nell’ultimo ventennio – si decise di includere una piccolissima quantità di dati che consentisse di identificare titolo, artista, album, genere e altre informazioni relative al brano. Quella del “genere” era una lista predefinita, ma tra i 125 (poi aumentati a 255 nel corso degli anni) ce n’era uno che risaltava anche in mezzo alle stranezze: “Primus”. Beh, dannazione, quella è una band, mica un genere. Ma conoscendo la band di Les Claypool (anche lui un bassista virtuoso) si poteva facilmente capire lo “scherzetto”: come diavolo vuoi descrivere i Primus se non con “Primus”? Non è dei Primus che andiamo a parlare però, ma di Stephen Bruner, anche lui bassista californiano dalle doti tecniche eccelse, meglio conosciuto con il nom de plume di Thundercat. 

Seguito di “Drunk” del 2017 (più che legittimamente incluso in diverse liste di album migliori dello scorso decennio), It Is What It Is lo vede nuovamente collaborare con l’amico Flying Lotus, ancora una volta coproduttore, per un altro album peculiarmente thundercatiano, ovvero una sorta di space-funk-jazz permeato da un sardonico umorismo che cela, tuttavia, una profonda autoanalisi e un confronto con amore, mortalità e accettazione di se stessi: Thundercat si descrive in maniera umoristica in Dragonball Durag (“You don’t have to like my video games or my comic books / But, baby girl, how do I look in my durag?”), ma il pezzo fa trasudare un affetto per se stesso e per la peculiarità della propria personalità.

E l’unicità della personalità è certamente un tratto che emerge nei lavori dell’artista californiano, nonostante la pletora di ospiti qui presenti: Kamasi Washington nella splendida Innerstellar Love, i BADBADNOTGOOD in King Of The Hill, Louis Cole in I Love Louis Cole,  Childish Gambino, Steve Arrington e Steve Lacy in Black Qualls, tutti nomi di estrema personalità che tuttavia entrano nel mondo di Thundercat e in esso si integrano perfettamente, grazie anche all’eccellente lavoro di produzione dello stesso con Flying Lotus.

Ma la collaborazione che informa l’intero lavoro è quella con Ty Dolla $ign e Lil B in Fair Chance, dedicata a Mac Miller, scomparso nel 2018 per un’overdose accidentale. Thundercat era professionalmente e privatamente molto legato al rapper e all’uomo Mac, e lo stesso titolo dell’album, “It Is What It Is”, è estrapolato da un pezzo scritto proprio da Mac e Thundercat, “What’s The Use” (da “Swimming” del 2018): “It’s been a while, but I’m down ‘til I’m out / and it is what it is ‘til it ain’t”. La frase ricorre nel corso dei trentasette minuti, come ricorre un sentimento di malinconia e di desiderio di tornare a sorridere (“Just do the fuckin’ dance / Even if you started to cry / It’s okay / Everything will be alright / Take your time, Rome wasn’t built in a day / It’s okay, it’s time to dance away your pain”).

In “It Is What It Is” il virtuosismo non è mai fine a se stesso, emerge come organico nella struttura e non sono presenti pezzi minori o filler: nei suoi quasi quaranta minuti vive come una lunga suite prog degli anni ’70, tutti e quindici i brani partecipano all’integrità del messaggio musicale; tuttavia alcuni dei singoli frammenti si prestano, nel loro essere più pop, a vivere di luce propria. Thundercat ha mostrato di essere musicalmente un fuoriclasse, ma con quell’atteggiamento del compagno di classe simpatico che aveva ottimi voti ma si faceva le canne prima di entrare a scuola.

Come definire ciò che rappresenta la musica di Thundercat? Beh, certamente le definizioni servono più ai giornalisti, ai critici, un tempo per vendere copie, oggi per i clic. Ma forse, a distanza di venticinque anni dall’invenzione dell’mp3, i Primus dovrebbero avere compagnia nell’essere gli unici ad avere un genere a loro nome: il “Thundercat”.

(2020, Brainfeeder)

01 Lost In Space / Great Scott / 22-26
02 Innerstellar Love
03 I Love Louis Cole (feat. Louis Cole)
04 Black Qualls (feat. Steve Lacy, Steve Arrington & Childish Gambino)
05 Miguel’s Happy Dance
06 How Sway
07 Funny Thing
08 Overseas (feat. Zack Fox)
09 Dragonball Durag
10 How I Feel
11 King Of The Hill
12 Unrequited Love
13 Fair Chance (feat. Ty Dolla $ign & Lil B)
14 Existential Dread
15 It Is What It Is (feat. Pedro Martins)

IN BREVE: 4,5/5

Reverendo Dudeista, collezionista ossessivo compulsivo, avvocato fallito, musicista fallito. Ha vissuto cento vite, nessuna delle quali interessante. Scrive per Il Cibicida da un numero imprecisato di anni che sarebbe precisato se solo sapesse contare.