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William Elliott Whitmore – Radium Death

radiumdeathNato e cresciuto tra le campagne che circondano Lee County, Iowa, William Elliott Whitmore, classe 1978, incarna la veracità del folk statunitense. Per lui il tempo sembra essersi cristallizzato ai primi due decenni dello scorso secolo, in cinque album i “progressi” sono stati pressoché nulli e i protagonisti sono rimasti la sua voce consumata da sigarette e whiskey e la chitarra acustica o il banjo.

Ci sono voluti quattro anni affinché il folksinger desse un seguito a “Field Songs”, gioiellino di country-blues che segnava una leggera rottura con le precedenti produzioni. I semi piantati danno con Radium Death le prime fioriture, quanto meno stilistiche. C’è più rock’n’roll e ancora più country nel sesto disco di Whitmore, e che tiri un’aria diversa si capisce subito dalla ruspante Healing To Do che sguinzaglia reminiscenze punk, retaggio degli ascolti dell’adolescenza.

“Radium Death” è un album dalle diverse facce in cui sono pulsanti le radici bluegrass là dove restano solo voce e banjo in scena (Civilizations, Have Mercy), in cui è vivo l’etimo fiddler di Trouble In Your Heart, dove si rintracciano i rintocchi southern di Ain’t Gone Yet che viene dalle ballad dei Lynyrd Skynyrd, l’impeto audace à la Chuck Berry di Don’t Strike Me Down, il quasi omaggio a Johnny Cash di South Lee County Brew.

L’unico grande limite è però l’eccessiva monotonia dello spartito vocale che affligge la seconda metà della tracklist, Whitmore sembra esaurire le pile e innesta la stessa melodia su almeno quattro brani. Un difetto non da poco per un album di 10 tracce a cui non si chiedono grandi acrobazie compositive, ma neanche un così forte senso di dejà vu che si rigenera di continuo.

Resta comunque il fatto che il Nostro, pur senza rinunciare all’ortodossia, sta percorrendo vie alternative alla consueta formula voce-chitarra, mai in un suo album si è sentita così tanta batteria, mai si è percepito un così vasto spettro di umori anche se il lavoro che può insidiare il fascino di “Ashes To Dust” (2005) deve ancora arrivare.

(2015, Anti)

01 Healing To Do
02 Civilizations
03 Trouble In Your Heart
04 A Thousand Deaths
05 Go On Home
06 Don’t Strike Me Down
07 Can’t Go Back
08 South Lee County Brew
09 Have Mercy
10 Ain’t Gone Yet

IN BREVE: 3,5/5