Home RECENSIONI ITALIA Yakamoto Kotzuga – Slowly Fading

Yakamoto Kotzuga – Slowly Fading

Creare la colonna sonora della sfida eterna tra essere umano e temporalità. Questo sembra l’intento del veneziano Giacomo Mazzucato, in arte Yakamoto Kotzuga, che torna con un nuovo lavoro in studio dal titolo Slowly Fading.

Il progetto del composer crea una sorta di esposizione musicale permanente su disco, Mazzucato è da sempre in stretto contatto con il mondo dell’arte contemporanea, quella concettuale della Fabrica di Benetton con cui ha collaborato come tecnico del suono e compositore di soundtrack per lavori visuali.Ma se l’arte in senso totale è sempre stato il convitato di pietra dell’esperienza musicale di Mazzucato, in “Slowly Fading” il riferimento è esplicito e demiurgico. Il progetto, infatti, nasce da una performance audiovisiva che Yakamoto Kotzuga ha realizzato assieme all’artista Furio Ganz per la Biennale di Venezia.

L’album-esposizione risulta concettuale a partire dai titoli delle tracce, che danno delle indicazioni importanti per comprendere il lato emotivo che c’è dietro la composizione degli undici brani che compongono il disco. I temi sono l’angoscia esistenziale, la presa di coscienza della caducità del nostro essere, nostalgia, paura e rifugio in se stessi, la complessità di ciò che siamo.

Ma ripercorrendo la carriera dell’artista e soffermandosi sulle atmosfere create da Yakamoto, la sensazione è che l’urgenza espressiva nasca proprio dal suo rapporto con lo scorrere del tempo e dall’inevitabile contrasto tra eternità dello stesso e temporaneità della nostra esistenza. Già nel precedente lavoro si era soffermato sulla coscienza dell’essere temporanei (“The Awareness Of Being Temporary”) e la Impermanence cui dedica una traccia del disco ritorna nei ritmi uptempo, nella riflessione che emerge dall’elettronica dell’album.

Si avverte anche un inevitabile scorrere verso un futuro – forse spaventoso – che emerge dal sound e dalle voci rese robotiche, quasi a voler indicare uno smarrimento della dimensione umana come risposta inadeguata al passare del tempo. Quasi a ragionare sulla possibilità di cessare di essere umani per rifiutare la nostra caducità.

“Slowly Fading” è un album ambizioso che riesce perfettamente nel suo intento di dare un assetto musicale a un modo di fare arte che aveva preso strade più convenzionali e a dare voce e lustro a un tema impellente per Yakamoto Kotzuga.

(2018, La Tempesta International)

01 This Will Always Be The Best
02 Existential Angst
03 She Said
04 Until We Fade
05 Shouldn’t Be Here
06 Suffer & Hold
07 Inner God
08 New Singularity
09 Emotional Complexity
10 Impermanence
11 Remember Nothing You Don’t Have To

IN BREVE: 3,5/5