Home LIVE REPORT Air @ Labirinto della Masone, Fontanellato (PR) (20/05/2016)

Air @ Labirinto della Masone, Fontanellato (PR) (20/05/2016)

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Nicolas Godin deve proprio amare in modo viscerale l’Italia. Dopo avere presentato un anno fa in anteprima il suo primo album solista, live a Roma e Milano, stavolta – insieme al fido Jean-Benoît Dunckel – decide di omaggiare il Belpaese con il primo concerto in assoluto degli Air da sei anni a questa parte.

Lo scenario scelto è di prim’ordine e assolutamente in linea con la classe della band francese: il Labirinto della Masone è uno spazio artistico in aperta campagna emiliana ideato dal celebre Franco Maria Ricci, del quale fanno parte un immenso labirinto in bambù, una galleria d’arte, eccellenti punti di ristorazione e una corte (all’interno del labirinto stesso) dove è organizzato il live della serata, che diventa magico anche grazie alla location. Al netto della pregevolissima musica del duo francese, è infatti innegabile che lo spettacolo non sarebbe stato altrettanto positivo in un freddo palasport: la piramide in mattoni illuminata dietro il palco, la luna piena e le stelle che una volta tanto splendono e dialogano con le luci dolcemente psichedeliche alle spalle della band sono a tutti gli effetti un valore aggiunto, che denota la sensibilità di Godin e Dunckel nello scegliere contesti adeguati al loro sound.

Gli Air sanno ancora suonare, eccome: lo fanno anche con un discreto affiatamento, anche se sei anni di stop ogni tanto si fanno inevitabilmente sentire. Riguardo il repertorio – tenendo presente la mancanza d’ispirazione della band da dieci anni a questa parte – può essere sicuramente distinto in due parti: pezzi per lo più d’atmosfera, non indimenticabili ma di utile contorno al vero piatto forte della serata, ovvero i grandi classici che ovviamente sono presenti al gran completo.

Dopo l’iniziale Venus (e una pregevolissima sezione ritmica) è Cherry Blossom Girl a regalare il primo, grandissimo momento della serata. Il secondo – davvero indimenticabile sotto la luna piena – è Playground Love, e poco importa se la canzone in questione (colonna sonora de ”Il giardino delle vergini suicide” di Sofia Coppola) sia stata solo suonata e non cantata: rapisce al punto di pensare di vedersi sbucare Kirsten Dunst da un momento all’altro, ma il risveglio è terribile perché attorno ci sono solo quintali di hipster in salsa emiliana.

La successiva Alpha Beta Gaga è l’episodio migliore della serata, forte dimostrazione che se la band (almeno per quanto riguarda i brani più vivaci della propria discografia) spinge sull’acceleratore rispetto alle versioni su disco ha solo da guadagnarci. Il trionfo è completato dalle celeberrime Kelly Watch The Stars, Sexy Boy e La Femme d’Argent, tutte appartenenti al pluripremiato “Moon Safari” (1998). Segnale del fatto che la creatività degli Air si sarà pure fermata anni fa, ma la magia della loro musica rimane, immortale.

Una malattia cronica chiamata britpop lo affligge dal lontano 1994 e non vuole guarire. Bassista fallito, ma per suonare da headliner a Glastonbury c'è tempo. Già farmacista, ha messo su la sua piccola impresa turistica. Scrive per Il Cibicida dal 2009.