Home LIVE REPORT Bruce Springsteen @ Stadio San Siro, Milano (03/07/2025)

Bruce Springsteen @ Stadio San Siro, Milano (03/07/2025)

Photo Credit: Press
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Il concetto di casa occupa un ruolo centrale nella poetica e nella biografia di Bruce Springsteen. Lontano dall’essere soltanto uno spazio fisico, la casa springsteeniana è un simbolo carico di ambiguità: è radice e rifugio, ma anche costrizione, distanza, desiderio e, infine, redenzione. Per Springsteen Patti Scialfa è casa, come lo sono i suoi figli e sua madre Adele. Freehold è casa, gli Stati Uniti sono casa, ogni tappa del suo tour lo è. Ma San Siro è di più. E come in ogni buona famiglia funzionale che si rispetti, Springsteen non gira attorno a quello che in questo momento lo preoccupa di più: “In ogni casa ci sono dei problemi, ma stasera io voglio ringraziare tutti perché state ascoltando quello che sta succedendo nella mia”.

Così davanti alla sua comunità, un San Siro che rappresenta la casa putativa per eccellenza, Springsteen lava ogni singolo panno sporco grazie a una scaletta che non lascia spazio a nessun dubbio interpretativo. Con My Hometown si riflette sulla perdita, sulla trasformazione e sull’eredità affettiva che ci lega a un luogo, a prescindere dalla sua decadenza; con Hungry Heart si racconta una fuga che mostra il lato oscuro della ricerca di sé: l’irrequietezza, l’incompletezza, il rimpianto. My City Of Ruins, la “casa” ferita ma non sconfitta, una città abbandonata, con “le finestre sbarrate e le strade vuote”, ma attraversata da una forza di resurrezione collettiva. Preghiere laiche, dove l’amore per la comunità diventa un atto di resistenza.

È questo lo spirito che guida quasi tre ore di concerto, in quello che è probabilmente il tour più politico e consapevole della carriera di Bruce Springsteen. Passano le ore e la casa di Long Walk Home diventa ritorno, riconciliazione, bisogno di ritrovare un senso perduto. Bruce Springsteen ha aspettato nove anni per aprire le porte di San Siro a decine di migliaia di persone. Ogni pezzo è una stanza in cui ognuno ritrova qualcosa di sé. Basta guardarsi attorno e sentire chi “sussurra” all’orecchio dell’altro “papà mi manca” o leggere i cartelli di chi ha chiamato la propria figlia Adele e chiede un abbraccio al boss.

Casa sono i suoi fratelli di sangue e quella Murder Incorporated jammata magistralmente e purtroppo raramente portata in tournée. Casa è San siro che trema appena si accendono le luci bianche al primo rullante di Born In The USA e che si spengono subito dopo Rockin’ All Over The World esattamente come quarant’anni prima. Stesso posto. Stessa ora. Bentornato a casa, Boss.


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Lejla Cassia
Catanese, studi apparentemente molto poco creativi (la Giurisprudenza in realtà dà molto spazio alla fantasia e all'invenzione). Musicopatica per passione, purtroppo non ha ereditato l'eleganza sonora del fratello musicista; in compenso pianifica scelte di vita indossando gli auricolari.