Home LIVE REPORT Cristina Donà – 13/03/2009 – Catania – Lomax

Cristina Donà – 13/03/2009 – Catania – Lomax

Cristina Donà riabbraccia Catania. Ed i suoi estimatori la accolgono in una Sala Lomax al completo per omaggiare questa sorta di raccolta antologica, intimista, come sa essere la musica dell’artista milanese, ed emozionante, nonostante la già consolidata conoscenza dei brani. Per il suo “piccolo concerto a sorpresa” a Catania, infatti, Cristina Donà non ci ha fatto mancare nulla: la voglia di avvolgere di morbidezza i suoi brani precedentemente composti ed arrangiati, la sperimentazione, la sensualità di una donna, la tenerezza di una madre. Sarà stata proprio la compresenza sul palco della cantante e della sua “pancia” (in ogni senso) a regalare uno spazio d’ascolto speciale per i numerosi arrivati. Apre la performance la title-track “Piccola faccia”, vecchio brano di una Donà agli inizi ed ancor più evocativo in questa nuova veste sonora. Ripetuti sono i voli nel passato, in quel passato che si chiama “Tregua”, primo suo disco targato 1997: “Ho sempre me”, “L’aridità dell’aria”, la romantica “Stelle buone”, canzoni che narrano d’amore, che finisce o che continua, storie che, se nel loro involucro iniziale godevano di una ruvidità e talvolta di una rabbia sicuramente più acerbe, si tingono adesso di una malinconia e di una dolcezza nuove e mai scontate. Continua l’esplorazione all’indietro, proseguendo con i brani estratti da “Nido”: “Nido” appunto, la splendida “Goccia”, “L’ultima giornata di sole”, e la già straniante “Volevo essere altrove”, proposta in acustico con l’accompagnamento di una semplice pianolina da scuole medie. Fra i momenti più apprezzati della serata sicuramente c’è la dedica al suo “stato interessante” con “Salti nell’aria”, un’originale omaggio all’immaginazione ed all’innocenza che gli adulti hanno perso, dai toni poetici che rimandano alle children-songs alla Blake. E la poesia non termina con il richiamo a “viaggi”, più immaginari e immaginati che fisici, a luoghi “scelti” dallo stesso pubblico: “Nel mio giardino”, “Migrazioni” e soprattutto “Universo”, tenue e viscerale al contempo. Affascinante e sexy la versione della Donà di un celeberrimo brano di Terence Trent D’Arby, “Sign your name”, con cui la cantante ha trascinato i presenti. E dopo la tipica pre-uscita finale, il ritorno sul palco con due brani non compresi in “Piccola faccia” ma anch’essi riarrangiati in chiave acustica: “Invisibile” e “Triathlon”, ultimo energico saluto prima di congedarsi definitivamente dal pubblico. Cristina anche questa sera ha cantato i sentimenti. La sua voce e la sua chitarra, in versione acustica o no, non hanno bisogno di orpelli: riescono a dirci tutto così, con modestia e semplicità. E queste sono le doti dei veri artisti.


(“Sign Your Name” live @ Catania, Lomax)

A cura di Giusi Di Cristina