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Brandon Flowers – The Desired Effect

thedesiredeffectNon ha mai nascosto di avere una grossa simpatia per il pop patinato, una specie di riconoscenza ad un sound che se primariamente fa ballare, poi spolvera a dovere quella creatività – diciamo anche modaiola – che prima o poi, se non lustra, paga.

Sì, Brandon Flowers (il o l’ex frontman – non è dato sapere – dei Killers) lo ha perfettamente capito e in The Desired Effect ci mette tutta la propria sincerità estetica, quella liberazione pop ibridata che gli permette di “sguazzare” come dentro un musical pirotecnico Diggin’ Up The Heart e con paillettes luccicanti a destra e manca. Una decina di pezzi che non rinunciano mai a ritmi ballabilissimi, ballate pensierose e stimolazioni sgargianti, anni ‘70/’80 messi in evidenza tra soluzioni originali e – perché no – quei momenti goliardici d’appannaggio strettamente poppyes.

Se messo a confronto col precedente lavoro “Flamingo”, l’impronta del nuovo disco risulta ben più definita, una tonicità orchestrale mischiata a cori, synth, accordi caldi e freddi che nel contesto già sono panacea per palinsesti FM, in poche parole un ascolto che fa smuovere non solo per ambizione dell’artista americano, ma bensì anche per quella esplicita esigenza artistica di ricrearsi ex-novo fuori dalla gabbia dorata dei Killers.

Vogliamo definirla una tracklist di chiaro entertaining? Ci può anche stare, del resto la spensieratezza digitale di Can’t Deny My Love, gli anni gold di una parvenza di Motown Still Want You, il pathos mercuryano Untangled Love e il tocco country field che ricama la finale The Way It’s Always Been non tradiscono l’intento, ma poi quello che rimane in circolo è un bel calore che sembra arrivare d’altri tempi. Ce ne fossero!

(2015, Island)

01 Dreams Come True
02 Can’t Deny My Love
03 I Can Change
04 Still Want You
05 Between Me And You
06 Lonely Town
07 Diggin’ Up The Heart
08 Never Get You Right
09 Untangled Love
10 The Way It’s Always Been

IN BREVE: 3/5

Giornalista e critico musicale da tempo, vivo nella musica per la musica, scrivo di suoni, sogni e segni per impaginare gli sforzi di chi dai sistemi sonori e dalle alchimie delle parole ne vuole tirare fuori il ritmo vitale dell’anima.