Home RECENSIONI Deradoorian – Find The Sun

Deradoorian – Find The Sun

Angel Deradoorian è un’artista interessante che con questo lavoro può ottenere una meritata visibilità e attenzione da parte del pubblico. Compositrice, vocalist e polistrumentista, già collaboratrice dei Dirty Projectors di Dave Longstreth, il suo progetto solista riprende sicuramente l’approccio sperimentalista del collettivo newyorkese, ma propone una propria visione artistica e concettuale che definiremmo visionaria e naturalista, quasi di derivazione new age, e come tale sicuramente affascinante e seducente.

Find The Sun si racconta come manifesto spirituale, il risultato di un percorso di collaborazioni aperte, delle vere e proprie jam session con altri musicisti, poi un lavoro di scrittura e composizione con l’amica e percussionista Samer Ghadry e quello in studio con Dave Harrington in California, voluto tutto rigorosamente in analogico, con riferimenti spinti verso una cultura anni Sessanta/Settanta del mondo della psichedelia, richiamando in primis i Can e Damo Suzuki tanto quanto il free jazz di Pharoah Sanders e Sun Ra.

Il disco è quindi un’opera concettuale che si accompagna a un’estetica che è riconoscibile e centrata su un immaginario visionario e naturalista, i cui canoni sono già in qualche maniera predefiniti e sviluppati in passato nel mondo della musica pop rock. Ciò non toglie che “Find The Sun” sia un album sofisticato, lo stesso timbro vocale di Angel, con l’utilizzo di effettistica come eco e riverberi (Red Den), si presta a interpretazioni intrise di misticismo dal gusto vintage (Corsican Shores) e richiama estasi deliziose e visioni incantevoli accompagnate ora dal pianoforte (Monk’s Robes), ora da strumenti a corda (Waterlily) e suggestioni sintetiche (Mask Of Yesterday). Tutto si compie all’interno di un quadro situazionista free jazz (The Illuminator, Devil’s Market), kraut (Saturnine Night, Sun) e avant secondo una tradizione newyorkese tardo-seventies e anticipatrice della wave più oscura (It Was Me).

È un lavoro sofisticato, intelligente eppure allo stesso tempo pop, più che essere un disco citazionista “Find The Sun” paga devozione a un modello culturale che ha segnato una fase storica determinante del secolo scorso. Certo, questo comporta anche dei contrappesi, nel senso che tutto può sembrare antiquato o comunque fuori moda e come tale bello ma fine a se stesso. Senza una contestualizzazione adeguata, rischia di restare schiacciato sotto il peso della storia: bisognerà osare qualche cosa di più per lasciare il segno.

(2020, Anti-)

01 Red Den
02 Corsican Shores
03 Saturnine Night
04 Monk’s Robes
05 The Illuminator
06 Waterlily
07 It Was Me
08 Devil’s Market
09 Mask Of Yesterday
10 Sun

IN BREVE: 3/5

Sono nato nel 1984. Internazionalista, socialista, democratico, sostenitore dei diritti civili. Ho una particolare devozione per Anton Newcombe e i Brian Jonestown Massacre. Scrivo, ho un mio progetto musicale e prima o poi finirò qualche cosa da lasciare ai posteri. Amo la fantascienza e la storia dell'evoluzione del genere umano. Tifo Inter.