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Eels – Earth To Dora

Era il 2014 quando Mark Everett sosteneva che tra John Lennon e Kayne West (già impegnato da anni nella lotta senza un giustificato motivo a Taylor Swift) esistessero molte più similitudini di quanto si potesse immaginare, quantomeno in termini di sincerità verbale. Sei anni dopo, Kayne West ha perso le elezioni in maniera barbina (l’ultimo dei nostri problemi in tempo di pandemia), il mondo celebra i tre anniversari tondi di John Lennon (nascita, morte e uscita di “Plastic Ono Band”) ed Everett dà alla luce il suo tredicesimo album facendolo precedere da un dialogo immaginario tra lui e John Lennon.

Se siete arrivati fino a qui senza cedere alla confusione da supercazzola siete pronti a chiudere il cerchio e capire cosa tiene insieme riferimenti beatlesiani, Taylor Swift ed Eels: “Abbey Road” e “Lover” di Taylor Swift campeggiano sorridenti nella seconda strofa di Anything For Boo, opening track di Earth To Dora. Nel panorama indie folk, Everett si contraddistingue da sempre come uno dei primi e più esperti narratori di suoni e di testi satiro-malinconici. La combinazione tra un mondo denso di immaginazione e la brutalità dei fatti ha fatto sì che Everett affrontasse, in tredici album, eventi traumatici e intensamente personali. Già all’epoca, “Electro-Shock Blues” (2002) fu un manifesto chiaro di come E. fosse rimasto l’unico membro vivente della sua famiglia, dopo la morte prematura di suo padre, il suicidio di sua sorella e il cancro ai polmoni di sua madre. I successivi ventidue anni lo hanno visto affrontare e raccontare due matrimoni, due divorzi e un figlio.

Nel bene o nel male, di alcuni archetipi non ci si riesce proprio a liberare e “Earth To Dora”, permeato di quel velo di ironica malinconia che funge da collante per tutto ciò che circonda il lavoro del cantautore statunitense, non fa differenza. Registrato nello studio degli Eels a Los Feliz, Califor\nia, l’album è stato prodotto dal leader della band Mark Oliver Everett aka E ed eseguito da E, Koool G Murder, The Chet e P-Boo.T itolo alieno e copertina terrestre, “Heart To Dora” è stato scritto prima della fine del mondo ed è collegato da un filo tematico evidentemente anacronistico per questi tempi: le relazioni sentimentali, reali, fisiche in ogni loro fase, dall’infatuazione alla monotonia della quotidianità, fino alla rottura.

A differenza di “The Deconstruction” (2018), elaborato su campioni, loop ed elettronica, “Earth To Dora” ha un’atmosfera molto più calda e organica. Anche quando si percepisce un arrangiamento costruito su synth e loop di batteria, le chitarre rendono quest’album piacevolmente umano. Un punto debole purtroppo è la opening track Anything For Boo, fin troppo cantilenata e piena di luoghi comuni per essere ben accolta come una produzione di Everett. Nonostante questo, la traccia offre il suo contributo al tema del disco, soprattutto nella scelta semantica, dove quel Boo plurireferianziale non sta per P-Boo (storico collaboratore della band) ma indica l’ideale platonico in cui si incappa nei primissimi momenti dell’innamoramento nonché un appellativo affettivo, tipico dello slang di alcuni stati oltreocano.

Le tracce che seguono sono tipiche atmosfere di Eels, in cui i suoni tradiscono le reali intenzioni, vedi il blues in Are You Fucking Your Ex, l’innocenza del glockenspiel in Who You Say You Are o ancora la leggerezza del rock elettronico di The Gentle Soul. Fanno eccezione Dark And Dramatic, I Got Hurt (unico pezzo davvero, ma davvero, degno di nota) e Of Unsent Letter,  la cui tristezza palpabile, riportata sotto forma di mandolini, resta fedele alla disillusione nei confronti delle relazioni. Tuttavia, anche se il tono cambia, l’album scivola leggero e melodico e appare il lavoro meno eccentrico in tutta la discografia di Eels.

Il dipinto del clown in copertina è appeso al muro del bagno di Everett dal 2010, quando lo acquistò in un negozio dell’usato a Los Angeles. “Un giorno, durante le sessioni di registrazione, ero in bagno a pisciare e lui era lì che mi fissava. Pensai: questa è la copertina dell’album!”. Un pagliaccio con occhi tristi e sorriso largo, fa pensare al trascorrere di un periodo difficile. Ma il tempo passa, la musica degli Eels ancora no. Si spera comunque in un momento migliore, in tutti i sensi.

(2020, E Works / PIAS)

01 Anything For Boo
02 Are We Alright Again
03 Who You Say You Are
04 Earth To Dora
05 Dark And Dramatic
06 Are You Fucking Your Ex
07 The Gentle Souls
08 Of Unsent Letters
09 I Got Hurt
10 OK
11 Baby Let’s Make It Real
12 Waking Up

IN BREVE: 3/5

Catanese, studi apparentemente molto poco creativi (la Giurisprudenza in realtà dà molto spazio alla fantasia e all'invenzione). Musicopatica per passione, purtroppo non ha ereditato l'eleganza sonora del fratello musicista; in compenso pianifica scelte di vita indossando gli auricolari.