Home RECENSIONI Gregory Alan Isakov – Evening Machines

Gregory Alan Isakov – Evening Machines

“A furia di raccontare le sue storie un uomo diventa quelle storie. Esse continuano a vivere dopo di lui, e così egli diventa immortale.” Così Will Bloom descrive l’universo animato dai racconti incredibili, creato da suo padre, protagonista di quell’opera eccellente di Tim Burton che è “Big Fish”.

Evitando di esagerare nel concetto d’immortalità, il mondo di Gregory Alan Isakov non si discosta poi tanto dal celebre canovaccio del regista statunitense. Il mondo di Isakov, cantautore di origini sudafricane trapiantato in Colorado, con una vita che a raccontarla sembra surreale, è uno spazio siderale fatto delle tracce dal sapore oceanico di “That Sea, That Gambler” del 2007 e dei cieli color calicò di “The Weather Man” del 2013, che raggiungono la quota più alta di incanto con gli archi della Colorado Symphony Orchestra, nel 2016.

La meraviglia di Evening Machines, quarto album del cantautore americano e primo sotto l’etichetta Dualtone, sta nell’immortalare immagini di libertà, mistero e sogno in un tempo infinito. Ali d’argento e donne che stringono lanterne sacre in Berth, le sfumature oscure di Southern Star, estrapolate da due pagine di libri strappate durante un ritiro poetico in Texas, il gospel leggero di Caves, il fascino discreto di Too Far Away, ispirata a “Famous Blue Raincoat” di Leonard Cohen, l’attenzione nell’esplorare l’enorme potenzialità delle parole e delle allegorie di Powder, riferimenti agli incendi boschivi e alle montagne del Sangue di Cristo del  Colorado del Sud e del Nuovo Messico in Dark, Dark, Dark spingono l’immaginazione alla ricerca della conoscenza e della fantasia, oltre ogni limite geografico, emotivo o temporale.

“Evening Machines” è stato registrato interamente all’interno della sua fattoria di tre acri, nella contea di Boulder, in Colorado, con sessioni che iniziavano a tarda sera, solo dopo aver terminato il raccolto. Isakov rappresenta la purezza dell’America rurale, la lotta alla sopravvivenza del pensiero incontaminato, il compagno di viaggio adatto per scoprire come nella vita realtà e magia possono essere perfettamente conciliabili.

(2018, Dualtone)

01 Berth
02 San Luis
03 Southern Star
04 Powder
05 Bullet Holes
06 Was I Just Another One
07 Caves
08 Chemicals
09 Dark, Dark, Dark
10 Too Far Away
11 Where You Gonna Go
12 Wings In All Black

IN BREVE: 4/5

Catanese, studi apparentemente molto poco creativi (la Giurisprudenza in realtà dà molto spazio alla fantasia e all'invenzione). Musicopatica per passione, purtroppo non ha ereditato l'eleganza sonora del fratello musicista; in compenso pianifica scelte di vita indossando gli auricolari.