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Horsegirl – Versions Of Modern Performance

Nelle sue scuderie la Matador ha acquisito di recente tre progetti di razza: Pavement e Snail Mail non necessitano di presentazioni, mentre le ultimissime arrivate sono le Horsegirl. Le cantanti e chitarriste Penelope Lowenstein e Nora Cheng, e la batterista Gigi Reece sono tre migliori amiche che si sono conosciute e hanno iniziato a suonare insieme grazie ad alcune comunitĆ  artistiche a Chicago, fino a prendere la decisione di creare un gruppo tutto loro, traendo ispirazione dalla scena circostante e dalle passioni musicali comuni.

Fissare come punto di partenza il noise rock/pop incentrato totalmente sulle chitarre ĆØ una scelta molto insidiosa sulla quale ĆØ facile scivolare, sprofondando nel revival o, peggio, nella vera e propria storpiatura di qualcosa, ma la volontĆ  del trio in tal senso ĆØ molto chiara: tutto nasce dalla necessitĆ  di sperimentare e improvvisare sul palco, prendendo le mosse e imparando dai grandi che, a causa della giovane etĆ  delle componenti della band, non si sono potuti vedere dal vivo all’apice della loro creativitĆ  o addirittura prima dell’esplosione della loro popolaritĆ .

Una ricerca del nuovo in un ambiente giovane e che offre prospettive inedite, da tale concetto sembrerebbe derivare anche il titolo della loro prima fatica, Versions Of Modern Performance. Alla produzione dellā€™album spicca un nome d’eccezione, quello di John Agnello, che vanta importanti collaborazioni con Sonic Youth, Dinosaur Jr., The Breeders e Kurt Vile (e in arrivo tra poco con il nuovo lavoro dei The Dream Syndicate). Manifesto delle sonoritĆ  inseguite dal trio ĆØ Anti-glory, opener dā€™effetto che vira al tanto blasonato post punk moderno, avvicinandosi allā€™approccio di Parquet Courts e Shame, ma reinventando le atmosfere della sonicyouthiana ā€œIncinerateā€.

Le armonie dei cori infrante dalle chitarre in primo piano di Beautiful Song fungono da sottile richiamo simbolico ai Dinosauri di J Mascis, mentre la coda di Live And Ski gioca sullā€™improvvisazione, omaggiando i Velvet Underground, e lā€™interludio strumentale Bog Bog 1 sfocia nella shoegaze dei My Bloody Valentine, colorando il panorama sonoro con guitar riff dilatati e lontani. Tra i brani migliori puĆ² essere annoverato Dirtbag Transformation (Still Dirty), caratterizzato da intelaiature ruvide smorzate da dettagli guitar pop Ć  la Pavement, al quale segue la piĆ¹ cupa The Fall Of Horsegirl, i cui stridii si trasformano man mano in echi quasi ā€œorchestraliā€ nel successivo passaggio Electrolocation 2.

Option 8 si riavvicina in zona dinosauriana, mentre le liriche di World Of Pots And Pans nascondono una serie di tributi agli artisti cari al terzetto, preparandosi al finale nel quale si susseguono i rintocchi di piano di The Guitar Is Dead 3, traccia strumentale effettivamente priva di chitarre, i riff rassicuranti e un poā€™ narcotici di Homage To Birdnoculars, e lā€™ottima Billy, crescendo efficace che guarda in direzione Ride. Perfettamente equilibrate, le versioni della moderna performance sperimentale del cosiddetto ā€œsensational horse muzak sound noise group from a city (Chicago)ā€, come ama definirsi il trio, durano poco piĆ¹ di mezz’ora e volano via in un baleno, sgusciando da un riff di chitarra all’altro con grande abilitĆ .

Le Horsegirl hanno stoffa da vendere e tanta strada da percorrere per poter affinare e sviluppare un proprio carnet di suoni, ma quel che ĆØ certo ĆØ che il debutto, pur pescando a piene mani da quel bel periodo tra eighties e nineties che ha reso grande il panorama alternative in tutte le sue declinazioni, rielabora con intelligenza tali influenze senza risultare vecchio, stantio, o smaccatamente riconoscibile (se non in pochi casi), facendosi riascoltare sempre volentieri.

(2022, Matador)

01 Anti-glory
02 Beautiful Song
03 Live And Ski
04 Bog Bog 1
05 Dirtbag Transformation (Still Dirty)
06 The Fall Of Horsegirl
07 Electrolocation 2
08 Option 8
09 World Of Pots And Pans
10 The Guitar Is Dead 3
11 Homage To Birdnoculars
12 Billy

IN BREVE: 3,5/5

Studentessa di ingegneria informatica, musicofila, appassionata di arte, letteratura, fotografia e tante altre (davvero troppe) cose. Parla di musica su Il Cibicida e con chiunque incontri sulla sua strada o su un regionale (piĆ¹ o meno) veloce.