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IAMX – Kingdom Of Welcome Addiction

Ammettiamolo, gli Sneaker Pimps sono sempre stati una grande incompiuta. Evidenti potenzialità, buon gusto musicale, un pizzico di innovazione per il genere proposto, ma in realtà il “crack” non l’hanno mai fatto. Nessun album sopra la media, nessun brano da tramandare ai posteri nonostante un buon connubio fra wave ed elettronica che è stato il substrato delle loro produzioni. Però Chris Corner, vocalist della band, era chiaro che qualcosa da dire/dare l’avesse. Si notava, anche nelle esibizioni dal vivo, una certa smania di fare meglio, di darci sotto con la propria passione. Perchè Corner trasuda anni ’80 da tutti i pori, vuole che la sua musica sia impregnata di quella decade e lo dimostrava con gli Sneaker Pimps così come, oggi, lo dimostra col suo progetto IAMX. “I am X” non è solo un monicker, rappresenta Chris Corner in pieno e rappresenta soprattutto i suoi testi ambigui e altamente sensoriali, che affrontano tematiche come la bisessualità, il sesso in generale, la droga, le ossessioni psicologiche, le malattie. Tutti percorsi lirici, questi, che negli eighties hanno avuto i loro massimi esponenti e che ritornano prepotentemente in Kingdom Of Welcome Addiction, terzo lavoro in studio per l’avventura in solitario di Corner. Le lezioni raccolte nella composizione dell’album sono piuttosto evidenti: Depeche Mode su tutti, davvero presenti in brani come Tear Garden ma in generale in ogni anfratto di “Kingdom Of Welcome Addiction”. E poi i Nine Inch Nails di Trent Reznor, uno che ha traghettato negli anni ’90 le atmosfere degli ’80, di cui si sente l’eco in tracce come l’opener Nature Of InvitingAn I For An II Am Terrified (probabilmente gli episodi migliori dell’album). Potremmo citare, ancora, i Placebo più scuri di “Black Market Music”, certo gothic di stampo Bauhaus (giusto un pizzico, a fungere da trait d’union con la decade di riferimento), un po’ del David Bowie più glam, di cui Chris Corner non prova a nasconderne la forte influenza. Insomma, mica roba di poco conto. Il lato negativo di tutto ciò è che i lavori a nome IAMX, e quindi anche “Kingdom Of Welcome Addiction”, suonano un po’ fuori dal tempo, perchè non bastano digitalissime venature electro-dark (Think Of England) ad attualizzare un album pienamente immerso in una realtà vissuta un bel po’ di anni fa. C’è poco da fare, però, per chi ama certe sonorità questo lavoro segnerà una piacevolissima sorpresa, mentre per Chris Corner segna il culmine di una carriera finora in chiaroscuro.

(2009, 61seconds)

01 Nature Of Inviting
02 Kingdom Of Welcome Addiction
03 Tear Garden
04 My Secret Friend (feat. Imogen Heap)
05 An I For An I
06 I Am Terrified
07 Think Of England
08 The Stupid, The Proud
09 You Can Be Happy
10 The Great Shipwreck Of Life
11 Running

A cura di Emanuele Brunetto