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Jim Ward – Daggers

L’anno scorso “Trust The River” ha mediocremente ripresentato sulle scene la sigla Sparta. Un disco fuori fuoco, stanco, totalmente avulso dal percorso di una band che con i suoi primi tre album aveva davvero dato un senso, insieme ai The Mars Volta, allo stordente scioglimento degli At The Drive-In. Quattordici anni erano passati dal precedente “Threes” (2006) e, come fatto con gli Sparta, adesso Jim Ward ha deciso di interrompere anche il silenzio da solista, pubblicando un nuovo disco a suo nome a ben dieci anni da “Quiet In The Valley, On The Shores The End Begins”, il suo debutto in solitario datato 2011.

Fortunatamente per lui, ma anche per noi, le cose con Daggers vanno decisamente meglio. Rispetto al disco di dieci anni fa, che si adagiava prevalentemente su una dimensione cantautorale chitarra e voce, qui Ward ha deciso di inserire anche parte del suo percorso “rumoroso”: con la collaborazione di Ben Kenney degli Incubus al basso e Tucker Rule dei Thursday alla batteria (il tutto è avvenuto a distanza, come da ormai triste tradizione pandemica), Ward rischia come in Day By Day, che parte acustica e folkeggiante e poi, dopo la metà, esplode in un post-hardcore non troppo tirato. Il rischio paga, perché Electric Life, il singolo Paper Fish e Keep On Failure si giovano di tutta l’esperienza indie rock (quello vero, eh) del loro autore per assumere affascinanti connotati anthemici, mentre la conclusiva King Yourself è una botta di quelle da viaggio nel tempo (in direzione passato, ovviamente).

È chiaro che tanto del sollievo provato ascoltando “Daggers” rispetto al ritorno degli Sparta sia dovuto fondamentalmente all’assenza stessa della firma Sparta, aspettative diverse, pretese diverse da parte di noi semplici fruitori del magma sonoro che ci viene proposto. Ma è anche evidente come questo Jim Ward targato 2021 abbia dimostrato di poter ancora dire la sua, il suo songwriting non è mai stato messo in discussione ma andava solo plasmato a dovere sul modello giusto, un modello che in “Daggers” mette in bella vista una freschezza che in “Trust The River” disturbava e che qui, invece, fa la differenza in positivo. Non tutto è perduto, forse.

(2021, Dine Alone)

01 Day By Day
02 Blink Twice
03 Electric Life
04 Paper Fish
05 I Got A Secret (feat. Shawna Potter)
06 Keep On Failure
07 Polygraph (Attack)
08 Foreign Currency
09 Safe Pair Of Hands
10 King Yourself

IN BREVE: 3/5