Home RECENSIONI Jonsi & Alex – Riceboy Sleeps

Jonsi & Alex – Riceboy Sleeps

Un diamante è per sempre. Lo diceva un noto spot di gioielli e noi siamo d’accordo, soprattutto se adattiamo il motto alla musica dei Sigur Ros ed in particolare ad alcune delle loro preziosissime gemme. Jonsi Birgisson ha fatto molto, moltissimo negli ultimi quindici anni di musica. Qualcuno potrebbe dire che ha inventato un genere, noi crediamo piuttosto nella sua importanza nel rinvigorirne uno, il post-rock, che rischiava di farsi monotono già al nascere. E Jonsi lo sa di aver tagliato un diamante bellissimo. Se lo guarda, se lo passa tra le mani, ne sfiora le superfici spigolose ma incantevoli. Vedere per credere il dvd di “Heima”: un tripudio per i Sigur Ros, una autocelebrazione pura. Da lì però succede che ogni nota, ogni vocalizzo celestiale, ogni preghiera pagana partorita dalla sua immaginazione ultraterrena, finisca per suscitare interesse anche quando, forse, non ne merita. Da lì succede che Jonsi con il compagno Alex Somers, fasciati dallo pseudonimo Riceboy Sleeps, di quei diamanti sigurrosiani che attirano a se, eternità, ne abbiano voluto scheggiare solo poca polvere. Luccicante sì, preziosa pure, ma solo polvere. Spesso impalpabile, leggera, che se non si sta attenti, vola al vento. Il disco, appunto Riceboy Sleeps, è, così, polvere di musica cosparsa in nove composizioni. Jonsi & Alex mettono assieme una piccola collezione di bozzetti sonori, ora new age, ora ambient, ora minimali, ora sottofondo cinematico. Porzioni che sembrano tremendamente brani dei Sigur Ros privati di canto ed elettricità. Come se a diamanti come “Agaetis Byrjun” o “Takk…”, fosse stata inflitta una punizione esemplare riducendoli in minuscoli corpuscoli. Come se alle fondamenta di quelle bellissime suite, non fosse seguita costruzione, abbellimento, rifinitura e tutto il resto. Un disco che va a suggellare una collaborazione di lunga data tra i due, ma che purtroppo delude le aspettative. Canzoni che sono la fiammella di un attimo, ma che di fronte all’eterno si spengono presto.

Nota: Partecipano al disco le immancabili Amiina e il coro islandese Kopavogs Dætur.

(2009, Emi)

01 Happiness
02 Atlas Song
03 Indian Summer
04 Stokkseyri
05 Boy 1904
06 All The Big Trees
07 Daniell In The Sea
08 Howl
09 Sleeping Giant

A cura di Riccardo Marra