Home RECENSIONI Jonsi – Go

Jonsi – Go

Qual è il merito della musica, qualsiasi essa sia? Probabilmente togliere le parole di chi ascolta. Azzerare i paradigmi, essere stanze da esplorare, mondi inediti. Noi, gli ascoltatori, appunto, dovremmo ascoltare senza intrometterci troppo. Le nostre considerazioni? Arriveranno, certo (e per fortuna, non esisterebbe Il Cibicida sennò). Ma dopo, una volta che l’ultima traccia sarà spirata. Se è vero questo assunto, quello della musica come spazzaneve delle parole, Jonsi Birgisson è un perfetto creatore di musica. Sfiora le corde emotive del pubblico, lo conduce nei luoghi che vuole lui. E gli toglie le parole, spesso superflue. Dunque se c’è un merito storico che si deve attribuire a questo stranissimo musicista islandese, prima con i Sigur Ros, poi con il progetto Riceboy Sleeps, e ora con questa nuova sembianza solista, è quello di smuovere le acque del sentimento, dello stomaco più fragile. Senza liturgie intellettuali o laboratori sperimentali, ma con una pozza magica di suono, di melodia e tanti strumenti impastati sorprendentemente. Si intitola Go il disco nuovo di Jonsi e già il titolo, minuscolo, ne rivela il movimento, il volo verso il cielo. Come nel videoclip di Go Do, dove Birgisson è impiumato come un uccello e schiarito dalla luce accecante dell’Islanda. E “Go” contiene nove canzoni cinguettate, e piene di foglie e arbusti. Come quei fiumi che trascinano tutto ciò che capita nel loro letto. Jonsi lavora con l’elettronica, sfiora la dance (Animal Arithmetic), versifica in inglese, in islandese, è sinfonico, rock, ambient, facendosi aiutare da gente come Samuli Kosminen (Mùm), Nico Muhly (Philip Glass, Bjork) e da Alex Somers, suo compagno e gemello nei Riceboy. Così “Go” è un disco sul salto di campo, sul balzo di luce, sui sussulti emozionali. Così tanto che non varrebbe manco la pena soffermarsi nel vedere esattamente cosa vi è nascosto dentro. Perché, chi andrebbe a guardare dentro a un diamante? Solo un ascoltatore che vuole intromettersi, che non ha pazienza, che è innamorato di se stesso, della sua percezione e quasi dimentica cosa sta volando, in quel momento, nel suo stereo.

(2010, XL / Parlophone)

01 Go Do
02 Animal Arithmetic
03 Tornado
04 Boy Lilikoi
05 Sinking Friendships
06 Kolnidur
07 Grow Till Tall
08 Around Us
09 Hengilas

A cura di Riccardo Marra