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Mark Lanegan – Imitations

imitationsE’ un Lanegan che non riesce a star fermo quello dell’ultimo anno e mezzo. Prima “Blues Funeral” (Febbraio 2012), poi “Black Pudding” in condominio con Duke Garwood (Maggio 2013) e tante comparse in brani altrui (tra cui il pessimo cameo nell’ultimo lavoro di Moby), ora giunge un album di cover, Imitations. Il secondo della sua illustre carriera, che tiene compagnia a quel gioiello di rara bellezza che fu “I’ll Take Care Of You”. Era il 1999.

La scelta dei brani è accurata e ruota intorno alla ricchezza della voce coriacea del singer di Ellensburg. Senza tradire il titolo della raccolta, le trasposizioni sono più delle “imitazioni” che dei reali stravolgimenti, con un risultato finale non troppo sorprendente.

Ciononostante, Lanegan concede momenti toccanti. Migliora Deepest Shade dei Twilight Singers con una notturna interpretazione (personalmente non ho mai amato lo stile vocale di Greg Dulli); asciuga la pomposa livrea orchestrale di You Only Live Twice di Nancy Sinatra restituendone una scarna ballad campestre che rievoca lo spettro di Townes Van Zandt; sottolinea la strisciante trama drammatica di I’m Not The Loving Kind di John Cale; rende ancora più intima la dolce atmosfera di Lonely Street di Andy Williams (qui omaggiato con ben 3 rivisitazioni; il 25 settembre sarà anche il primo anniversario della morte).

Colpisce che, tra tanti classici, Lanegan scelga un brano freschissimo di pubblicazione, Flatlands di Chelsea Wolfe, incantevole affresco autunnale che apriva “Unknown Rooms” dello scorso anno. Questa è la prova che la cantautrice californiana si sta guadagnando un meritato rispetto non solo da critica e pubblico, ma anche da importanti colleghi. La versione laneganiana non regala però alcun sussulto, e continuo a preferirle l’originale.

Il resto della tracklist è godibile ma senza colpi di scena, a parte Elegie Funebre di Gerard Manset imbrunita dalla voce notturna di Lanegan che torna ad armeggiare con versi in francese (lo aveva già fatto nel ritornello di “Gravedigger’s Song”).

Seppur non contenendo quei miracoli alchemici sbocciati in “I’ll Take Care Of You” (“Carry Home” e “Creeping Coastline Of Light” su tutti), “Imitations” soddisfa le aspettative, vuoi per la scelta dei brani, vuoi per la personalità che Lanegan vi infonde. Album dedicato ai fan di uno degli ultimi crooner rimasti in circolazione.

(2013, Vagrant)

01 Flatlands
02 She’s Gone
03 Deepest Shade
04 You Only Live Twice
05 Pretty Colors
06 Brompton Oratory
07 Solitaire
08 Mack The Knife
09 I’m Not The Loving Kind
10 Lonely Street
11 Elegie Funebre
12 Autumn Leaves