Home RECENSIONI Myles Kennedy – The Ides Of March

Myles Kennedy – The Ides Of March

A distanza di tre anni dalla pubblicazione dell’album di debutto da solista “Year Of The Tiger”, Myles Kennedy (frontman degli Alter Bridge e dei Slash and The Conspirators) pubblica il suo secondo disco solista di inediti, sfruttando lo stop forzato dettato dalla pandemia. The Ides Of March, prodotto in Florida dal produttore Michael “Elvis” Baskette e realizzato grazie alla collaborazione dell’ex batterista dei The Mayfield Four e amico di lunga data Zia Uddin e del manager/bassista Tim Tournier, già presenti in “Year Of The Tiger”, vede un abbandono delle sonorità acustiche cui il musicista e cantautore americano aveva abituato agli esordi della sua carriera da solista.

Nel nuovo album prende spazio un mix di sonorità rock e blues. Il cambio di rotta rispetto a “Year Of The Tiger” risulta marcato già a partire dall’opening track Get Along, dove Myles a suon di chitarra elettrica, cantando a gran voce “Why can’t we all just get along?”, inneggia all’importanza della coesione del genere umano per un futuro migliore. Sulla stessa lunghezza d’onda prosegue A Thousand Words assieme alla rockeggiante In Stride, dove tra un riff di chitarra e l’altro emerge l’anima rock blues di Kennedy che, con la sua timbrica vocale inconfondibile, recita più volte “Just take it all in stride”, una sorta di invito ad affrontare le problematiche della vita con la giusta calma.

La combinazione tra sonorità rock e blues raggiunge il suo massimo vigore nella title track The Ides Of March, brano da oltre sette minuti di durata all’interno del quale il musicista e cantautore americano ci regala un bell’assolo di chitarra. L’ascolto dell’album prosegue con Wake Me When It’s Over e Tell It Like It Is, brani dal ritmo incalzante e deciso, inframezzati dall’intensa ballata Love Rain Down. Giusto per non farsi mancare nulla, nel nuovo album di Myles sono presenti il blues lento di Moonshot e Worried Mind e sonorità country nei brani Wanderlust Begins e Sifting Through The Fire.

“The Ides Of March” rappresenta dunque senz’ombra di dubbio un degno erede del disco di debutto Year Of The Tiger e, allo stesso tempo, costituisce anche un punto di svolta per la carriera solista di Myles, il quale approfittando dei tempi morti del lockdown ha realizzato un bell’album rock blues dalle sfumature country che mette in luce tutta la sua maturità artistica.

(2021, Napalm)

01 Get Along
02 A Thousand Words
03 In Stride
04 The Ides Of March
05 Wake Me When It’s Over
06 Love Rain Down
07 Tell It Like It Is
08 Moonshot
09 Wanderlust Begins
10 Sifting Through The Fire
11 Worried Mind

IN BREVE: 3,5/5