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Sarah Neufeld – The Ridge

theridgeLo scorso anno Sarah Neufeld usciva con un disco collaborativo che vedeva Colin Stetson nei panni del perfetto alter ego, un lavoro che ha sottolineato con forza le visioni sonore di entrambi i musicisti, combinandole e fomentandole a mo’ di reciproca cassa di risonanza. Adesso per la Neufeld è già tempo di un nuovo album, stavolta licenziato esclusivamente a proprio nome, successore dell’esordio solista “Hero Brother” pubblicato nel 2013.

The Ridge evidenzia, fin dai primi assaggi della title track che dà inizio all’ascolto, due aspetti complementari che stanno alla base dei lavori extra-Arcade Fire della violinista: innanzitutto è una nuova energica prova di come la Neufeld abbia la necessità, quasi fisica, di evadere da percorsi musicali circostanziati per librarsi in voli privi di schemi con in braccio il proprio strumento. Poi – ed è questo l’aspetto principale che colpisce l’attenzione – testimonia ancora una volta la bravura della canadese nel mischiare fra loro classico e moderno, tirando fuori melodie e lunghi percorsi strumentali che poco hanno da invidiare tanto al primo quanto al secondo mondo.

L’apporto vocale è nuovamente limitato al minimo, ridotto per lo più a sussurri e flebili parole che si scorgono appena fra le trame del violino (solo la brevissima They All Came Down ha qualcosa di assimilabile a un testo). Così il distinguo rispetto a “Hero Brother” sta nel sound decisamente più corposo realizzato grazie alle percussioni di Jeremy Gara (già batterista degli Arcade Fire), che a spizzichi e bocconi accompagnano con discrezione gli slanci della Neufeld (di spessore quelle jazzate in The Ridge e We’ve Got A Lot). Ma anche quando è il solo violino a farsi sentire, sullo sfondo ci sono svariati inserti fra l’ambientale (The Glow) e l’orchestrale (Where The Light Comes In) che danno un tocco diverso da quanto fatto da Sarah in passato.

Di certo non immediato e più semplice da assimilare per chi ha confidenza con il violino e il suo utilizzo, “The Ridge” piace comunque perché non suona eccessivamente barocco e non pecca di quell’autoreferenzialità che ci si potrebbe attendere da una musicista dotata come Sarah Neufeld.

(2016, Paper Bag)

01 The Ridge
02 We’ve Got A Lot
03 They All Came Down
04 The Glow
05 Chase The Bright And Burning
06 A Long Awaited Scar
07 From Our Animal
08 Where The Light Comes In

IN BREVE: 3,5/5