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Soul Glo – Diaspora Problems

Se sei abbastanza bravo, coriaceo e fortunato – arriva un momento in cui ignorarti diventa complesso. Quel momento, per i Soul Glo, è adesso. Giunto alla quarta prova sulla lunga distanza, il quartetto di Philadelphia mette a segno un colpo potentissimo, compatto e difficile da non considerare tra le migliori uscite heavy (ma non solo) di questo inizio 2022.

Il salto di qualità avviene mano nella mano col salto di etichetta: Diaspora Problems esce per la sempre attentissima Epitaph, aprendo immediatamente le danze con una mina: Gold Chain Punk (whogonbeatmyass?). Hardcore spurio ma brutale, con echi emo/pop e direzioni smaccatamente screamo, tutto sfilettato dall’utilizzo insieme violento e divertito della voce di uno scatenato Pierce Jordan.  I try to listen the way I wanna be listened to” è il grande statement che percorre gli assalti frontali della succesiva Coming Correct Is Cheaper, che abbraccia la spumeggiante Thumbsucker: due minuti scarsi che con l’aggiunta dei fiati (tromba, trombone e sassofono) formano una combo perfetta.

Tutto l’album è in generale pervaso da un’energia inossidabile – ed è proprio questa tangibile nitidezza che lo sorregge. Persino nel suo unico episodio avulso, Driponomics – una traccia praticamente trap rap con grandi debiti ai Death Grips – l’attitudine non cambia e il collante non si scolla. Serve d’altronde una tecnica invidiabile per stare appresso alle liriche indiavolate di Jump!! (Or Get Jumped!!!)((by the future)) e in questo sia la chitarra di Ruben Polo, sia il basso di GG (solidissimo in apertura dell’ottima The Thangs I Carry) che lo spasmodico drumming di TJ Stevenson (unico membro bianco del gruppo) assolvono magistralmente al compito.

Si sente quanto i ragazzi abbiano masticato sia grandi classici come Bad Brains, Refused, Social Distortion – che i più recenti Blood Brothers o Dillinger Escape Plan. Il sanguinosissimo reticolato che avvolge l’accoppiata John JGODBLESSYALLREALGOOD ne è un esempio lampante, l’ennesimo. Con Spiritual Level Of Gang Shit, l’opera segna un finale coi fiocchi: la prima metà di scienza doppia H, la seconda un compendio delle cose migliori ascoltate lungo tutta la durata.

Il volume sfuma sulle parole: “It’s a spiritual level of gang shit and y’all don’t know the niggas I hang with”, abbandonando l’ascoltatore a sensazioni unicamente favorevoli. Le vibrazioni emesse da “Diaspora Problems” sono uno spettro di positività: tradizione, coraggio, innovazione, politica, elettricità, densità. Potrebbe essere, purtroppo, l’ultimo LP per i Soul Glo come li conosciamo (Ruben Polo, da qualche settimana, ha lasciato la band in seguito ad accuse di violenza sessuale mosse da un ex fidanzato, gettando un’ombra sul presente e sul futuro). Comunque vada, sotto qualunque egida o formazione decidano di proseguire, mettono sul piatto dell’annata in corso una dote incandescente. Finisse qui, ma ci auguriamo di no, sarebbe – magra consolazione – un gran finale.

(2022, Epitaph)

01 Gold Chain Punk (whogonbeatmyass?)
02 Coming Correct Is Cheaper
03 Thumbsucker
04 Fucked Up If True
05 Jump!! (Or Get Jumped!!!)((by the future))
06 Driponomics (feat. Mother Maryrose)
07 (Five Years And) My Family
08 The Thangs I Carry (feat. Bearcat)
09 We Wants Revenge
10 John J (feat. Kathryn Edwards & Zula Wildheart)
11 GODBLESSYALLREALGOOD
12 Spiritual Level Of Gang Shit (feat. Mckinley Dixon & Lojii)

IN BREVE: 4/5