I texani The John-Pauls, nel loro omonimo debutto post punk espressivo e decentrato, danno fuoco a un quartetto di brani elettrici sguscianti e stranianti che – senza celarsi dietro a tendaggi di comodo – traggono linfa vitale dai Velvet Underground in Lets Burn Down Westlake e da certi Sonic Youth primaticci in Island Of Lanes, e loro, con due chitarre in drop, batteria, pianoforte e atmosfere tossiche di bellezza, caricano di energia malata l’ascoltatore, quasi una “unzione no border” tramutata in balsamo rock.
Phillip Niemeyer, Mikila Zaorski e Mark Fagan creano un climax estetico da bassifondi in Oh shit!, la loro urgenza sonica è un colpire l’orecchio con storie stravaganti e suoni volutamente dissonanti come in Sweeden, piccole sclerosi distorte e melodie che lentamente trasportano – nella loro gittata – tutto il rigore dell’informalità integrale.
Aspettandoli al varco del primo disco completo, lasciamoci drogare da questa band pusher di “ottima roba”.
(2015, Aagoo)
01 Island Of Lanes
02 Lets Burn Down Westlake
03 Oh Shit!
04 Sweeden
IN BREVE: 3/5