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Weird Bloom – Blisstonia

La prima nota di merito da riconoscere ai Weird Bloom è insita nel loro nome. In una delicatezza – in qualche modo – che in realtà non nasconde grande attenzione e giusta sensibilità per un momento storico in cui il famoso “piccolo gesto” diventa la grande scintilla di una comunità dormiente.

Perché Weird Bloom furono appena due anni fa Weird Black, salvo decidere di cambiar pelle non per vezzo ma per evitare, forse giustamente, fraintendimenti razzisti di qualsivoglia tipo. Nel dubbio, insomma, bravi. Il progetto psych rock di Luca Di Cataldo – per tornare all’opera in oggetto – introduce qui, rispetto al precedente “Hy Brazil”, maggiore attenzione per una costruzione tradizionale dei brani, per la cosiddetta forma canzone.

I riferimenti, chiarissimi, vanno dai Beatles ai Flaming Lips, passando per gli episodi solisti di George Harrison ma senza dimenticare Syd Barrett. Lo spirito quasi cartoonesco della band romana si manifesta chiaramente a partire dai titoli: Sinking With The Jellyfish e The Moose, The Devil And The Wolf sono un esempio più che calzante in tale direzione.

Patologicamente ancorato in senso buono a un decennio ormai parecchio distante, Blisstonia è forse un ascolto più per nostalgici ed estimatori dello psych in vena di buon umore – piuttosto che di rabdomanti in cerca di novità. Da menzionare anche i videoclip: simpaticamente catapultati nell’immaginario più stereotipato dei 60s – e certamente non dei nostri in Italia. Peace, love, music.

(2018, We Were Never Being Boring)

01 Guardian Of The Men
02 Cretans Are Liars
03 1st Bloom
04 Luger Shadow
05 Sinking With The Jellyfish
06 Quae Carcaju
07 My Dear Elena Summer’s Vudum
08 2nd Bloom
09 3d Bloom
10 The Moose, The Devil And The Wolf
11 Lil Lightning

IN BREVE: 3/5