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Seattle: la città, la musica, le storie. Una guida sentimentale alla Emerald City

Qualche anno fa un giornalista, autore di uno dei miei libri preferiti sull’argomento, mi spiegò il motivo per il quale a suo modo di vedere uno tsunami come il grunge prese vita proprio lì, nell’estremo Nord-Ovest degli Stati Uniti, un posto fuori dalle rotte dello show business americano, estremamente diverso dai brulicanti bassifondi di Los Angeles o New York. Il motivo è l’isolamento, la lontananza geografica (oltre a un’irripetibile congiuntura di talento). In pratica se i ragazzi volevano una scena dovevano farsela da sé, altrimenti nessuno gliel’avrebbe mai “portata”, nessuno sarebbe mai andato a cercare fortuna (in musica, ovviamente) da quelle parti, le band locali erano le uniche band a disposizione, tanto valeva puntarci, seguirle, valorizzarle.

Però, nonostante la consapevolezza trasversale di come quello fu davvero uno dei periodi più seminali e fulgidi della storia del rock, Seattle indossa ancora oggi i panni di una Cenerentola, perché in rete e sugli scaffali delle librerie è possibile trovare decine e decine di pubblicazioni che possono guidarti nell’East Village a New York, giù per Venice a Los Angeles, nella Berlino di David Bowie o nella Liverpool dei Beatles, ma poco o nulla su Seattle. Non sul grunge o sui suoi protagonisti, di quelle se ne trovano forse pure troppe, intendiamo specificatamente su Seattle, sulla città, sul rapporto tra la città e ciò che lì è avvenuto in quegli anni e prima e dopo, sui suoi cambiamenti, adattamenti, trasformazioni.

Ed è per questo che un’uscita come Seattle: la città, la musica, le storie suscita un interesse che va oltre il grunge, oltre Alice In Chains, Nirvana, Pearl Jam e Soundgarden. Attraverso la minuziosa ricostruzione (con tanto di indirizzi, descrizioni e indicazioni varie ed eventuali) di posti che c’erano e adesso non ci sono più, di altri che hanno mutato la loro destinazione commerciale inghiottendo così pezzi di storia, di strade, piazze e palazzi che hanno visto muovere i primi passi a punk squattrinati che di lì a poco avrebbero ribaltato un decennio, l’autrice Valeria Sgarella ha messo in piedi una vera e propria guida − sentimentale, come la definisce lei stessa − per chi avesse voglia di imbarcarsi in un viaggio che abbia più i connotati del pellegrinaggio religioso che della vacanza.

In copertina, i volti colorati di Layne Staley, Kurt Cobain, Eddie Vedder e Chris Cornell lasciano poco all’immaginazione riguardo i totem di cui si troverà larga traccia tra le pagine. Ma Sgarella, che ormai ha abituato ad approfondimenti tutt’altro che banali (suoi gli ottimi “Andy Wood, l’inventore del grunge” del 2016 e “Oltre i Nirvana” del 2018), riesce a spendere qualche parola per quasi tutti quei ragazzi che bazzicavano dalle parti dello Space Needle e che hanno apposto la propria firma anche su un solo disco, da musicisti, discografici, fotografi o giornalisti, trovando i collegamenti giusti per farne menzione durante il virtuale attraversamento dei quartieri di Seattle. Ma non mancano anche profili storici più marcati, che guardano alla storia economica della città, ovvero a Microsoft, Starbucks, Boeing, Amazon e via discorrendo, realtà mastodontiche che partite da Seattle hanno stravolto in tempi e ambiti diversi la vita dell’uomo moderno.

Il libro gioca tanto sull’effetto nostalgia, ma stavolta non riguarda soltanto quella musica e quelle band leggendarie, perché è una nostalgia che ti salta addosso, esce da Seattle e arriva fino alla tua realtà, quella di chi ha visto morire il Rolling Stone a Milano o il Circolo degli Artisti a Roma (giusto per fare un paio di esempi), mutamenti spesso inevitabili e improrogabili che hanno però segnato e continuano a segnare la vita di migliaia di persone. Ma la nostalgia è qui mitigata, ammorbidita e resa dolce da un pacificante sottotesto che percorre l’intero volume e che suggerisce di trovare un lato positivo in ogni cambiamento, applicabile a Seattle in quanto città in continuo vorticoso movimento ma un po’ a qualsiasi altro posto del mondo. Anche a quello da cui vieni tu.

Editore: Odoya
Anno prima edizione: 2020
Pagine: 224
Prezzo di copertina: 16,00 Euro
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