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Duke Garwood – Garden Of Ashes

Probabilmente è un po’ ingeneroso parlarne tirando costantemente in ballo l’amico e collega Mark Lanegan, perché Duke Garwood è un songwriter che già prima dell’incontro con l’ex Screaming Trees aveva saputo dire la sua con pregio. Ma il momento esatto in cui due hanno incrociato le proprie voci, beh, quello è stato indubbiamente un momento cruciale per la carriera di Garwood.

Già col precedente “Heavy Love” del 2014, l’inglese aveva smesso di essere marcatamente inglese per dare spazio all’influenza di Lanegan, forte non tanto da un punto di vista stilistico (parliamo pur sempre di chitarra e sezione ritmica appena accennata) quanto atmosferico, quel sound polveroso ma rarefatto che è un marchio di fabbrica del Lanegan solista. Ecco, Garwood in Garden Of Ashes fa ancora di più, ancora un altro passo deciso verso gli Stati Uniti e la sua tradizione, verso la pece nerissima di quel Tom Waits che, non a caso, è maestro dello stesso Lanegan.

È cupo come non mai il blues notturno di quest’ultimo Garwood, una discesa fra le tenebre che simbolicamente segue il percorso che porta dall’iniziale Coldblooded alla conclusiva Coldblooded The Return, col suo rallentamento estremo e quel coro gospel che ne eleva la spiritualità. Nel mezzo tanto blues rock e s’è detto, ma anche strascichi di psichedelia che inebriano il giusto (vedi Move On Softly). La performance vocale di Garwood ricalca senza scimmiottarlo l’approccio laneganiano, in primo piano e con tutto il resto alle spalle, quasi a rafforzare l’importanza di una narrazione qui ai limiti della preghiera.

Alla fine di questa giostra malconcia e abbandonata che è “Garden Of Ashes”, appare ancor più evidente come Garwood abbia definitivamente trovato una dimensione che gli calzi a pennello, vicina a quella dell’amico Lanegan come sono affini due anime gemelle, due facce graffiate e arrugginite della stessa medaglia.

(2017, Heavenly / PIAS)

01 Coldblooded
02 Sonny Boogie
03 Blue
04 Days Gone Old
05 Sing To The Sky
06 Garden Of Ashes
07 Heat Us Down
08 Hard Dreams
09 Move Softly
10 Sleep
11 Coldblooded The Return

IN BREVE: 3,5/5