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Horrors – Skying

Per gli Horrors in versione “terzo album in studio”, Sheena non solo non è più una punk rocker, ma non è più neanche un parassita. Che vuol dire? Vuol dire che la band inglese, facendo leva su una buona dose di rispettabile intraprendenza, abbandona in parte quei sentieri già battuti che ne avevano determinato un diffuso apprezzamento. Si badi bene, non è che con questo Skying gli Horrors ci stiano proponendo chissà quali novità, soprattutto in termini d’esperienza, ma ciò che più conta è che qualcosa cambia e non in peggio. Ed in un periodo in cui il riciclo (non solo dell’immondizia) va tanto di moda, questo è già un bel passo in avanti. Il lavoro più grosso, infatti, è stato fatto all’equalizzatore virtuale della loro musica: portando – come si poteva intuire già dal nostro incipit – al minimo il gain del punk, abbassando un po’ quello della new wave, alzando al massimo quello del dream-pop. Il risultato è un album che, nonostante le ancora presenti congiunture con “Primary Colours” del 2009 (vedi un brano come I Can See Through You), mette in luce la voglia di Faris Badwan e soci di non fermarsi al mero autocompiacimento suggerito da recensioni positive e lusinghiere, puntando invece all’evoluzione delle proprie sonorità. E la cosa gli riesce bene, bisogna ammetterlo, almeno dal punto di vista formale. Perché un brano pienamente shoegaze come Endless Blue nel lavoro di due anni fa non c’era, così come non c’erano gli inserti sintetici di Still Life o l’annacquatissima e trasognante verve della conclusiva Oceans Burning (quasi otto minuti di durata per la traccia migliore dell’album). Nella sostanza, poi, “Skying” non passerà alla storia come album di rottura, non sarà annoverato fra le pietre miliari e forse non andrà mai oltre scaffali e hard disk dei fan più accaniti della band. Ma, nel 2011, possiamo ancora star qui a cercare “capolavori” o dovrebbe bastarci un buon album che si fa ascoltare senza storcere il naso? La risposta è piuttosto ovvia, se poi il capolavoro arriva tanto di guadagnato.

(2011, XL)

01 Changing The Rain
02 You Said
03 I Can See Through You
04 Endless Blue
05 Dive In
06 Still Life
07 Wild Eyed
08 Moving Further Away
09 Monica Gems
10 Oceans Burning

A cura di Emanuele Brunetto