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Parquet Courts – Sympathy For Life

Come a tanti artisti odierni, ai Parquet Courts piace cambiare ed esplorare e le etichette non gli si addicono: il loro territorio si colloca tra esperimenti art punk, noise rock e post punk, sempre più sporadici picchi aguzzi di garage, il classico indie rock da manuale e atmosfere maggiormente danzerecce ed elettroniche. Prodotto quasi interamente da Rodaidh McDonald (The xx, King Krule, Savages, David Byrne), Sympathy For Life si pone nell’ottica di rendere ancor meno spigolose le sonorità di partenza del quartetto newyorkese capitanato da Andrew Savage e Austin Brown, e completato dal basso di Sean Yeaton e Max Savage alla batteria, al fine di adottare uno stile maggiormente inclusivo, ispirandosi a ciò che fu il mitico “Screamadelica” (1991).

I guitar riff piacevolmente rotolanti e un po’ ruffiani dell’efficace opener Walking At A Downtown Pace cedono il passo a Black Widow Spider,che strizza l’occhio alle vibes dance punk dei Bloc Party, mentre Marathon Of Anger con la sua elettronica eighties e un pizzico di “space funk” si sposta in zona Talking Heads. Vi è un ritorno all’indie rock con le (fin troppo) placide chitarrine della disillusa Just Shadows, alla quale seguono i giri di batteria campionata di Plant Life, ritagliata e confezionata da oltre quaranta minuti di improvvisazione, il cui mood richiama molto da vicino alcuni brani di “Screamadelica”.

Il basso e i synth di Application/Apparatus si tuffano nuovamente negli anni Ottanta in direzione Kosmische Musik, spostandosi successivamente verso i Franz Ferdinand degli esordi con Homo Sapien. Molto interessanti i ritmi coinvolgenti della più funk e colorata title track Sympathy For Life, uno dei due brani prodotti da John Parish (PJ Harvey, Aldous Harding, Dry Cleaning), che proseguono su una linea (di basso) affine in Zoom Out. Le battute finali della festa organizzata dai Parquet Courts vedono susseguirsi l’ultimo ballo in pista di Trullo ei riff lenti e nostalgici della conclusiva ballad Pulcinella, che vede nuovamente Parish alla produzione.

Leggero e festoso, “Sympathy For Life” scorre via in un battibaleno, ma appare distante dal più fortunato e geniale predecessore “Wide Awake!” (2018), che aveva saputo stupire, oltre che per sound e testi taglienti al punto giusto, con passaggi sempre e comunque azzeccati. Considerato il reale potenziale dei Parquet Courts, la loro ultima fatica può essere vista come un esperimento con parecchi spunti interessanti, qui lasciati parzialmente incompiuti al solo scopo di divertire, ma che meriterebbero di essere approfonditi in seguito, evitando di sparare delle cartucce a vuoto.

(2021, Rough Trade)

01 Walking At A Downtown Pace
02 Black Widow Spider
03 Marathon Of Anger
04 Just Shadows
05 Plant Life
06 Application/Apparatus
07 Homo Sapien
08 Sympathy For Life
09 Zoom Out
10 Trullo
11 Pulcinella

IN BREVE: 3,5/5

Studentessa di ingegneria informatica, musicofila, appassionata di arte, letteratura, fotografia e tante altre (davvero troppe) cose. Parla di musica su Il Cibicida e con chiunque incontri sulla sua strada o su un regionale (più o meno) veloce.