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Pelican – The Cliff EP

thecliffepDa “City Of Echoes” in poi i Pelican ci hanno consegnato dischi mediocri e prevedibili che, eccezion fatta per qualche sporadico episodio, mettevano in evidenza tutti i loro limiti. Che possa esserci una redenzione lo speriamo ma non ci crediamo molto, va detto però che questo EP, seppur pubblicato solo per i fan più irriducibili, desta un grande motivo di interesse.

Si tratta della traccia principale, The Cliff, una delle composizioni più riuscite di “Forever Becoming” e che qui, a sorpresa, viene migliorata con una linea vocale. Dobbiamo ammettere che è una scelta felice, sia perché la melodia è bellissima e ben si sposa col tessuto strumentale, sia perché spesso alla musica dei Pelican è mancato proprio l’elemento vocale capace di far spiccare il volo a lunghe scorribande strumentali non proprio freschissime.

Seguono due versioni remixate dello stesso brano, la prima ad opera di Justin Broadrick che dilata percussioni e chitarre quasi in stile Jesu, trasfigurando del tutto l’originale; la seconda firmata dagli ex Isis Aaron Harris e Bryant Clifford Meyer, ora nei Palms (insieme a Jeff Caxide e a Chino Moreno dei Deftones) più focalizzata sulla traccia vocale, tra lembi di versi che fluttuano in una texture ricca di reverse. Per dare un incentivo in più all’ascolto ai fan, è inserito anche l’inedito The Wait che dopo una lunga e moscia introduzione si sveglia con un po’ di grumosa distorsione, ma siamo sempre nei territori dei recenti Pelican, quelli che non parano da nessuna parte con il loro post rock sporcato di sludge.

Lo ripetiamo da anni, alla band di Chicago manca un cantante che compensi in parte la penuria di idee strumentali che da anni la affligge, chissà se l’esperimento di “The Cliff” avrà mai un seguito.

(2015, Southern Lord)

01 The Cliff (Vocal Version)
02 The Cliff (Justin Broadrick Remix)
03 The Cliff (Palms Remix)
04 The Wait

IN BREVE: 3/5