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Pixies – Indie Cindy

indiecindyDa vecchie volpi con quasi trent’anni di carriera alle spalle quali sono, i Pixies sapevano perfettamente che la notizia di un loro nuovo album avrebbe creato un certo fermento, a distanza di non sappiamo più quanti lustri dall’ultima volta (anzi sì, lo sappiamo: ben 23 anni da quel “Trompe Le Monde” pubblicato nel ’91). Così ecco Indie Cindy, che però di nuovo ha ben poco. O meglio, il materiale contenuto nel disco è, sì, nuovo, ma non nell’accezione che ognuno di noi avrebbe inteso.

Non si tratta d’altro, infatti, se non di una raccolta di quanto inserito nei tre EP pubblicati dalla band a cavallo fra 2013 e 2014, dunque roba già assimilata e nota a chiunque fosse interessato. Diciamo pure che Black Francis e i suoi c’hanno un po’ giocato col concetto di “nuovo album”, hanno fatto leva sul proprio fascino come una bella donna che sa di esserlo. A proposito di donne – ma questo lo saprete già – Kim Deal non è più della partita e anche Kim Shattuck (sua sostituta della prima ora) ha ceduto (o è stata invitata a cedere) il passo a Paz Lenchantin. Nessuna delle tre, però, è stata davvero coinvolta nella realizzazione dei brani in questione.

Ad ogni modo, almeno un motivo valido per perdonare ai Pixies questo meccanismo in cui si sono infognati c’è ed è il fatto che averli di nuovo sugli scaffali dei negozi non può che essere un piacere. Questo è certo. Ciò che è meno certo – anzi, altamente improbabile – è il responso favorevole post-ascolto.

“Indie Cindy” mette in mostra un verve ancora accesa e vivissima, riscontrata anche durante le più recenti apparizioni dal vivo dei Pixies. Le chitarre di Santiago e dello stesso Francis sono graffianti (quasi) come ai bei tempi, almeno questo non ce lo tolgono, ma a mancare sono i brani: ripetitivi gli arrangiamenti e piuttosto vuote le lyrics, il tutto suona decisamente scialbo, con neanche un pezzo che riesca a candidarsi ad erede legittimo della produzione storica della band. Mancano le melodie accattivanti marchio di fabbrica dei folletti e anche quando si percepisce un tentativo di riciclarsi in qualcos’altro (vedi il singolo Bagboy) il risultato è piuttosto deludente. Molle, più che deludente.

Tolte What Goes Boom e Blue Eyed Hexe, tracce mediamente convincenti, tutto il resto (comprese le varie edizioni deluxe e limited) ha proprio le sembianze dell’espediente adatto a giustificare la caterva di date in giro per il mondo che i Pixies stanno affrontando da qualche anno a questa parte. Troppo poco per parlare di ritorno discografico, troppo poco per trattarsi del loro atteso quinto album, troppo poco per essere siglato a nome Pixies.

(2014, Pixiesmusic / Pias)

01 What Goes Boom
02 Greens And Blues
03 Indie Cindy
04 Bagboy
05 Magdalena 318
06 Silver Snail
07 Blue Eyed Hexe
08 Ring The Bell
09 Another Toe In The ocean
10 Andro Queen
11 Snakes
12 Jaime Bravo

IN BREVE: 2/5