Se non ti chiami Radiohead o Tool certe mosse anti-commerciali possono diventare veri e propri boomerang, trasformandosi da astutissime furbate in flop colossali. I danesi Raveonettes se ne sono bellamente sbattuti di ciò, pubblicando senza alcun preavviso un nuovo album, il settimo della loro discografia, direttamente negli store e in streaming sulle varie piattaforme digitali il 22 Luglio, senza passare dal via.
Pe’ahi, questo il titolo scelto (una zona a nord dell’isola di Maui rinomata per le onde e quindi per il surf), esce cosƬ un po’ in sordina ma si rivela una sorpresa non soltanto per le modalitĆ di lancio ma anche e soprattutto per il suo contenuto. Le dieci tracce che compongono il disco, infatti, restituiscono una band incline ad asperitĆ che mancavano da un po’ nei loro lavori (diciamolo: ultimamente troppo standardizzati in un pop a dir poco banale). Lavori, gli ultimi, quasi del tutto privi di quelle chitarre graffianti che mano a mano hanno inesorabilmente perso gran parte dell’incisivitĆ di un tempo.
Lo shoegaze trasognato che tante pacche sulle spalle aveva suscitato agli albori della band torna cosƬ a brillare: Sisters e Z-Boys discendono direttamente da quei My Bloody Valentine mai celato punto di riferimento dei Raveonettes, ed ĆØ questa la dimensione che appartiene davvero a Sune Rose Wagner e Sharin Foo, più fratelli Reid che John e Yoko. Kill! aggiunge anche dell’altro, attestandosi su territori trip hop che non dispiacciono affatto in mano ai danesi, e anche nei momenti che per struttura tendono più marcatamente al singolo (vedi Killer In The Streets o la conclusiva Summer Ends) non mancano quelle distorsioni che scrostano via le paillettes a colpi di plettro.
“Pe’ahi” ĆØ, in definitiva, un album convincente perchĆ© suonato come si deve, ispirato il giusto e molto vicino ai motivi per cui i Raveonettes sono riusciti a far circolare il proprio nome nel corso degli anni. Se il segreto per riacquistare smalto era non informare anima viva di ciò che bolle in pentola, il consiglio ĆØ quello di farlo diventare un vero e proprio modus operandi: potrebbe anche funzionare di nuovo.
(2014, Beat Dies)
01 Endless Sleeper
02 Sisters
03 Killer In The Streets
04 Wake Me Up
05 Z-Boys
06 A Hell Below
07 The Rains Of May
08 Kill!
09 When Night Is Almost Done
10 Summer Ends
IN BREVE: 3/5