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Rosie Lowe – Control

rosielowecontrolUltimamente sono molti, moltissimi coloro i quali cercano di incanalarsi in un filone modaiolo come quello electro-soul-dubstep alla ricerca di visibilità. La differenza fra essere James Blake o rimanere un Signor Nessuno, così, passa da dettagli apparentemente di poco conto, che spesso finiscono nascosti da produttori scafati intenti a riproporre lo stesso sound per ogni lavoro su cui mettono le mani.

Il principale di quei dettagli è il pathos, impossibile da trasmettere con le macchine se manca all’interprete e alle sue parole. Non bastano affatto i beat, sarebbe troppo semplice e semplice non è. L’inglese Rosie Lowe, uscita nel 2013 con l’EP “Right Thing”, arriva all’esordio sulla lunga distanza con un bagaglio stracolmo del pathos richiestole. La sua proposta, prima di scomparire dietro etichette ingombranti e a volte fuorvianti, è essenzialmente cantautorale. Lo è nelle melodie intarsiate in questo Control e lo è nelle lyrics, storie di coppia, di rapporti interpersonali tanto amichevoli quanto amorosi, venate da un femminismo e da una femminilità sempre presenti ma mai stucchevoli.

Musicalmente parlando, i protagonisti sono i tasti del pianoforte, a volte più classici (vedi il singolo Woman o la stupenda Nicole), altre volte digitalizzati (vedi la title track o For You), mentre sono tantissimi gli spunti nineties sparsi qua e là nel disco, come nel caso di Who’s That Girl? e Worry Bout Us, che sembrano realizzate da una Whitney Houston 2.0, o del pop/r’n’b atmosferico di I’ll Be Gone. Il clapping di So Human e le pulsazioni sintetiche di Run Run Run, INTRLD e Right Thing, invece, sono il gancio a una contemporaneità cui Rosie strizza furbescamente l’occhio.

L’aspetto più debole sta, paradossalmente, nella performance vocale della Lowe: di certo non eclatante, raggiunge senza faticare troppo lo scopo prefissato ma non dà quel tocco in più che potrebbe far impennare le quotazioni dell’inglese. “Control” resta ad ogni modo un album pensato bene, scritto bene e prodotto anche meglio, che non stanca nonostante la prolissità di alcuni passaggi e che evidenzia un giusto equilibrio fra le componenti necessarie alla sua riuscita.

(2016, Wolf Tone Limited / Polydor)

01 Run Run Run
02 Who’s That Girl?
03 Worry Bout Us
04 Control
05 Woman
06 INTRLD
07 So Human
08 Nicole
09 Right Thing
10 I’ll Be Gone
11 For You

IN BREVE: 3,5/5