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Soulsavers – Kubrick

kubrickA poche settimane di distanza dall’ultimo fortunato incrocio con Dave Gahan, con la pubblicazione di “Angels & Ghosts” e il relativo breve tour promozionale, Rich Machin torna a rispolverare la sua creatura per un lavoro strumentale che, per la prima volta, non vanta alcuna collaborazione di lusso alla voce. Ispirato alla filmografia di uno dei più grandi registi della storia del cinema, Kubrick prova a ripercorrerne le opere traendo linfa proprio dalle suggestioni suggerite dalle stesse.

Il risultato non è convincente al 100%, nel senso che, pur provando a trovarla, la connessione fra le musiche targate Soulsavers e l’immaginario filmico di Stanley Kubrick è tutt’altro che immediata. Complicato collegare l’iniziale DeLarge ad “Arancia Meccanica”, Torrance a “Shining” o Joker a “Full Metal Jacket”: “Kubrick” suona piuttosto come una soundtrack (ben) realizzata ex novo per un film ancora da girare. Solo marginalmente, e solo perché instradati dai titoli dei brani, si riesce a ottenere l’effetto voluto dall’ascolto.

Fatta la premessa, che vuole il concept di fondo di questo “Kubrick” piuttosto labile, le otto tracce dell’album hanno comunque un duplice merito: il primo è quello di evidenziare ulteriormente la trasversalità del progetto Soulsavers, a suo agio in dimensioni diverse a seconda dell’obiettivo, si tratti di blues, d’elettronica o come in questo caso di composizioni strumentali tendenti al post rock. Il secondo è la forza con cui Machin riafferma l’indipendenza del suo marchio, che proprio con l’ultimo “Angels & Ghosts” ha rischiato di divenire fin troppo collaterale rispetto al frontman protagonista. Soulsavers c’è e vive di vita propria.

(2015, San Quentin / PIAS)

01 DeLarge
02 Clay
03 Torrance
04 Fax
05 Joker
06 Hal
07 Mandrake
08 Ziegler

IN BREVE: 3/5