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Amanda Palmer: «Il sesso è potere»

Voce e piano dei Dresden Dolls, regina indiscussa del punk-cabaret, Amanda Palmer si appresta a calcare i palcoscenici di mezza Europa (purtroppo l’Italia è nell’altra metà) portando in scena lo splendido “Who Killed Amanda Palmer”, esordio solista della bostoniana pubblicato nel 2008. In vista del concerto di Barcellona (in Spagna) previsto per il prossimo 13 Febbraio e che Il Cibicida vi racconterà, abbiamo deciso di contattarla telematicamente per scambiare qualche chiacchiera. Amanda commenta la sua prima esperienza solista, parla dei progetti futuri, manda una frecciatina alla sua casa discografica, ma sopratutto si presenta come artista ben cosciente delle proprie potenzialità, che sembra vadano ben oltre la dimensione Dresden Dolls.

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Qualcuno ha mai ucciso Amanda Palmer?
Sì, voi. Dozzine di volte. Solo che non lo ricordate.

Molte delle canzoni contenute in “Who Killed Amanda Palmer” sono state prodotte direttamente da te. Come ti trovi a produrre canzoni con fiati ed archi?
Ben (Golds, ndr) mi ha dato un grandissimo aiuto, comunque tutti gli archi e gli arrangiamenti d’orchestra sono stati creati da Paul Backmaster. Io mi sono seduta a lavorare con loro. È stato illuminante e molto liberatorio essere in grado di cantare parti che poi si sarebbero trasformate in musica attraverso gli archi. Ma è anche giusto fidarsi degli esperti. A volte quello che tu hai in mente non è perfettamente adatto alla realtà.

“Blake Says” ricorda chiaramente “Caroline Says II” di Lou Reed. Quali altri artisti hanno influenzato il tuo album?
Oh, niente che io abbia ascoltato. Questa è sempre una domanda difficile a cui rispondere. C’è un ponte in “Have To Drive” ispirato direttamente dalla musica dei Legendary Pink Dots. Ricordo di aver pensato specificamente a loro quando scrissi quella parte.

Hai preso ispirazione da qualche cantante in particolare quando hai deciso la linea vocale di “What’s The Use Of Wondrin”?
In realtà no. Ho solo cercato di suonare carina e innocente come Annie Clark, che ha scritto le prime frasi.

Quanto è importante Amanda Palmer per i Dresden Dolls e quanto sono importanti i Dresden Dolls per Amanda Palmer?
Penso che siamo importanti a vicenda, tanto come lo sono la carne e le ossa, e viceversa.

State lavorando ad un nuovo album tu e Brian Viglione?
Al momento non ci sono novità su quel fronte, ma potremmo iniziare un tour insieme in futuro.

I concerti dei Dresden Dolls sono sempre stati fortemente influenzati dal teatro. Quali sono le differenze con un tuo spettacolo da solista?
Nessuna in realtà. Sono una performer a cui piace giocare forte e questo non cambia per il fatto che ci sia o no una batteria. È la stessa cosa.

Cosa farai una volta finito il tour?
Oh, ho molti progetti per i prossimi anni. Sto lavorando ad un libro, ad un’opera teatrale con ragazzi delle superiori, prevista per la prossima primavera, e sto scrivendo molta nuova musica!

Pensi che la decisione della Warner di togliere tutti i video dei “propri” cantanti/gruppi da YouTube sia solo un disperato tentativo di sopravvivere alla rivoluzione del mercato musicale causata da internet?
“Disperato” è la parola corretta.

Qual è la tua relazione con il piano, specialmente dal vivo?
È una relazione di amore e odio. Io non mi considero fino in fondo una musicista.

Sei abituata ad apparire sul palco in babydoll. Quanto pensi siano importanti la sensualità ed il linguaggio del corpo nei tuoi concerti?
È importante giocare e riconoscere allo stesso tempo. I vestiti sono sexy. Il sesso è potere. Il potere può essere maneggiato intelligentemente o stupidamente. Intelligente è sexy. I vestiti sono intelligenti? Fate le vostre considerazioni.

Per concludere, la nostra domanda di rito: se ti dico “Cibicida” cosa ti viene in mente?
Suona come un insetto giapponese…